Lega e Movimento Cinque Stelle avevano dato vita alla maggioranza che sosteneva il così detto "governo del cambiamento", ma poi con la caduta del primo governo Conte il sodalizio tra due forze profondamente eterogenee, ma animate dalla stessa voglia di rinnovamento verso la vecchia politica, si è interrotto in maniera brusca. Adesso i grillini governano con il Partito Democratico e sebbene l'intesa sia stata avallata dalla piattaforma popolare pentastellata Rosseau, non mancano all'interno dell'universo giallo i malumori, soprattutto in Senato.

A rivelarlo nell'ambito di un'intervista rilasciata ad Affaritaliani.it è l'ex Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio, che ha parlato della presenza di spaccature soprattutto in Senato, dando la possibilità di aprire ragionamenti anche a possibili crisi governative qualora la situazione dovesse degenerare e il numero dei dissidenti dovesse essere tale da mettere in discussione aritmetica la maggioranza. L'altro dato è che il leghista, nell'ambito dell'intervista, ha anche aperto alla possibilità di una loro accoglienza tra le file del Carroccio.

Il M5s avrebbe spaccature in Senato secondo Centinaio

Gian Marco Centinaio ha evidenziato come, nell'ambito del provvedimento sulle crisi aziendali, sarebbero tornate ad emergere "tante crepe" in quello che è, al momento, lo schieramento del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Madama.

Si tratterebbe di ferite che esisterebbero e che sarebbero destinate ad ampliarsi con ciò che sarebbe pronto ad accadere sull'Ilva, tenuto conto che l'intero provvedimento è stato rimandato alla prossima settimana.

Ciò che potrebbe, in un certo senso, mettere addirittura a rischio la maggioranza giallorossa in Senato è lo scenario ricostruito da Centinaio, secondo cui, i grillini che si avvicinano al centro-destra non sarebbero fantascienza.

"Ci sono - ha rivelato - tanti senatori pentastellati che si avvicinano a noi, a Fratelli d'Italia o Forza Italia, anche solo per capire e sondare il terreno".

Centinaio fa l'esempio di Zannio

Centinaio rispetto al numero evidenzia come, al momento, si contino sulle dita di una mano, mentre altri si informano semplicemente su quale sarebbe l'approccio degli altri partiti rispetto ad alcuni temi.

In sostanza Centinaio porta all'attenzione il fatto che, in un modo o nell'altro, ci siano degli approcci da parte di eletti del M5S nei confronti di altre realtà che, di fatto, confermerebbero, almeno nella ricostruzione del'ex Ministro, la presenza di crepe.

E' noto che una possibile diaspora dei senatori grillini rappresenterebbe un grave rischio per il governo, al punto da generarne la caduta. Rispetto alla possibilità che eventuali dissidenti possano essere accolti nella Lega, Centinaio è chiaro: prima sottolinea come, in questi casi, l'ultima parola debba essere quella del leader Matteo Salvini, tuttavia non manca di fare una chiara apertura: "Se sono persone serie con le quali è possibile instaurare un rapporto di collaborazione..., Matteo Zanni insegna". Il riferimento va al capogruppo della Lega all'interno del Parlamento Europeo che, nel 2014, era stato eletto con il Movimento Cinque Stelle.