Secondo un'inchiesta del New York Times alcuni stati dell'Europa orientale avrebbero escogitato metodi (definiti mafiosi) per accaparrarsi i fondi della comunità europea destinati al settore agricolo. Tra i capostipiti che avrebbero applicato una tale prassi troviamo un uomo, un presidente, da sempre lodato dal nostro ex ministro degli interni Matteo Salvini. L'inchiesta riguarda ben nove paesi e c'è chi parla di una "mafia dell'agricoltura"
Fondi comunitari europei per l'agricoltura in cambio di fedeltà politica
Secondo quanto denunciato dal New York Times alcuni stati europei avrebbero messo le mani sui fondi destinati all'agricoltura emessi da Bruxelles.
Il metodo, denunciato da uno dei giornali più rilevanti al mondo, è dei più semplici, ed è pensato in stile mafioso. Alcuni fondi destinati allo sviluppo agricolo vengono utilizzati, da alcuni paesi dell'est Europa, per favorire alleati politici e imprenditori, amici degli amici dei governanti di turno. Sono i soldi destinati al lavoro nei campi, più precisamente, i soldi della Pac che vengono sfruttati per ampliare, ancora di più, quella corruzione negli appalti statali che è ancora molto diffusa e difficile da estirpare nei paesi dell'est Europa. Le nazioni dove questa prassi pare esercitarsi maggiormente sono: Ungheria, Repubblica Ceca, Bulgaria e Slovacchia. In Ungheria, ad esempio, sempre secondo il New York Times, alcuni gruppi oligarchici vicino alle classi dirigenti del governo avrebbero ottenuto delle terre e starebbero tenendo sotto scacco la popolazione, garantendo lavoro in cambio di fedeltà Politica e restando ostili verso chi non aderisce ai loro principi.
9 paesi coinvolti
Stando a quanto riportato dall'inchiesta del New York Times, L'iniziativa sarebbe partita proprio dal politico ungherese molto caro al nostro ex ministro degli interni Matteo Salvni, ovviamente, si sta parlando del presidente Viktor Orbán. Quest'ultimo, nel 2002, avrebbe venduto dodici aziende agricole a suoi alleati politici che, attraverso alcune manovre, sarebbero stati in grado di ricavarci, nell'arco di tempo di due anni, sussidi agricoli europei dal valore di milioni di euro.
Nell'Europa dell'est sta prendendo piede una prassi mafiosa dunque, non a caso in Slovacchia si discute a proposito di "mafia dell'agricoltura".
Nel 2016 In Bulgaria, l'Accademia delle Scienze di Sofia scoprì che cento aziende bulgare ricevevano il 75% dei fondi destinati all'agricoltura. In Repubblica Ceca il primo ministro Andrej Babiš sta subendo un'indagine per corruzione, in quanto le sue aziende agricole hanno ricevuto milioni di euro da fondi destinati all'agricoltura europea.
L'Europa dell'est punta molto sull'agricoltura, per le nazioni che la costituiscono è una risorsa molto importante, ma allo stesso tempo gli Stati dell'est Europa sono molto vulnerabili alla corruzione. L'Inchiesta del New York Times coinvolge ben nove paesi dell'Europa orientale, nove paesi in cui i fondi comunitari per l'agricoltura europea vengono spesi per consolidare rapporti tra forze politiche interne dirigenti. Un'usanza, quest'ultima, molto diffusa ai tempi dell'Unione Sovietica.