Bella Ciao continua a far discutere. La canzone simbolo della Resistenza dei partigiani italiani agli occupanti nazi-fascisti durante la Seconda Guerra Mondiale, è tornata molto di moda negli ultimi tempi. Da una parte c’è il movimento delle sardine che l’ha praticamente adottata come colonna sonora delle sue manifestazioni in giro per l’Italia. Dall’altra, ci sono addirittura sacerdoti, come quello di Vicofaro in provincia di Pistoia, don Massimo Biancalani, che Bella Ciao hanno addirittura deciso di intonarla in chiesa. Atteggiamento, soprattutto quest’ultimo, che ha trovato la ferma opposizione di Matteo Salvini.

Il leader della Lega ha più volte manifestato sui social il suo dissenso rispetto all’uso politico che la sinistra farebbe dell’inno partigiano. E proprio sui social il deputato del Pd, Matteo Orfini, lo ha accusato di “avere problemi con l’antifascismo”. In difesa del capitano leghista è giunto però Diego Fusaro per ricordare ad Orfini come, chi oggi canta Bella Ciao, sostenga di fatto anche il “totalitarismo del mercato neoliberista” praticato dalla Ue.

L’attacco di Matteo Orfini a Matteo Salvini: ‘Avere problemi con Bella Ciao significa averne con l’antifascismo’

La durissima critica formulata da Matteo Orfini nei confronti di Matteo Salvini arriva via Twitter nella giornata di lunedì 16 dicembre.

“Salvini si lamenta perché in chiesa cantano Bella Ciao - cinguetta sulla sua pagina ufficiale il deputato Pd - caro Salvini, è la canzone della Resistenza. La cantavano tutti quelli che combattevano il fascismo a prescindere dal loro credo politico. Avere problemi con Bella Ciao significa averne con l'antifascismo. E con la democrazia”.

Accuse gravissime di strizzare praticamente l’occhio alla dittatura, alle quali Orfini aggiunge il netto rifiuto verso la proposta salviniana di dare vita ad un governo di emergenza nazionale con tutti i partiti. “L’unica cosa che si può discutere insieme alla Lega e a Salvini - dichiara all’Ansa - sono le regole, cioè la legge elettorale.

Se ha voglia di sedersi a un tavolo siamo disponibili. Sul resto non ci sono le condizioni, perché le rispettive ricette per rilanciare il Paese sono completamente differenti. Non c’è nulla da discutere con la destra estrema di Salvini. Non credo che la sua conversione sia sincera, però ho il dovere di verificarla, almeno sulle regole. Sul resto invece la proposta è irricevibile”.

La reazione di Diego Fusaro

Il tweet di Matteo Orfini non riesce a ‘sfondare’ sui grandi canali mediatici, ma attira l’attenzione di Diego Fusaro.

Il filosofo sovranista decide di retwittare il cinguettio del deputato Pd, condendolo con un commento al curaro. “Cantare Bella Ciao e poi sostenere il totalitarismo del mercato, del neoliberismo e della Ue - ragiona il fondatore del movimento politico Vox Italiae - significa una cosa sola: tuffarsi nel passato, per nascondere il fatto che si è alleati del nuovo manganello invisibile, quello dei mercati e del neoliberismo”. Insomma, secondo Fusaro, chi oggi canta l’inno partigiano, come fanno le sardine, non scende in piazza contro lo sfruttamento rappresentato dal mercato neoliberista difeso dalla Ue ma, in pratica, per difenderlo.