Il nuovo film di Checco Zalone, Tolo Tolo, del quale l’attore pugliese stavolta è anche regista, non è ancora uscito nelle sale cinematografiche, ma sono giorni che non si fa che parlarne. A fare un’immensa pubblicità alla pellicola, nei cinema da mercoledì 1 gennaio, sono state le polemiche esplose intorno al trailer del film, il video della canzone ‘Immigrato’.

Luca Medici, vero nome di Zalone, è stato accusato persino di razzismo per il modo in cui si prenderebbe gioco dei migranti. Addebiti rispediti al mittente da lui stesso per mezzo di un’intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera.

“Escludo che qualcuno possa essere così stupido da pensare che Tolo Tolo sia un film contro gli immigrati”, aveva puntualizzato l’artista. Oggi, venerdì 27 novembre, il protagonista-regista, insieme al produttore Pietro Valsecchi, ha presentato il film a Roma, cercando di chiudere definitivamente le polemiche. “Non mi metto a fare un film contro Salvini”, ha tagliato corto Checco Zalone.

Checco Zalone alla presentazione di Tolo Tolo: ‘Il trailer non c’entra niente con il film’

Durante la presentazione di Tolo Tolo avvenuta, come già accennato, a Roma, Checco Zalone ha dovuto per forza soffermarsi a parlare delle furiose polemiche che hanno seguito l’uscita del trailer del film, il video della canzone ‘Immigrato’ che, a detta del suo interprete, “non c’entra niente con il film”.

Zalone ha ammesso che si sarebbe aspettato di destare polemiche, anche se non certo “fino a questo punto”.

L’attore ha riconosciuto di essere rimasto sorpreso dal ritrovarsi “sulle prime pagine dei giornali” e come “oggetto di dibattito nei talk show”, per rispondere alle accuse di razzismo. Lui stesso ha rivelato però di essersi stancato delle polemiche dopo tre giorni e di non aver più seguito la vicenda.

La risposta su Matteo Salvini: ‘Non faccio un film contro di lui’

Inevitabile, durante la conferenza stampa, anche una domanda su Matteo Salvini. Film politico e anti salviniano? Gli ha domandato qualcuno. “Tutto è Politica - questa è stata la risposta secca di Checco Zalone - io non mi metto a fare un film contro Salvini”. Si tratta invece di “un film poetico” che ha “dentro una grande realtà”.

Nel corso dell’evento romano, il regista di Tolo Tolo si è soffermato anche sul personaggio di Luigi Gramegna, interpretato dall’attore Gianni D’Addario, il quale da disoccupato riesce a diventare addirittura prima Presidente del Consiglio e poi della Commissione europea. “Non è la metafora, è proprio uguale a un personaggio dei nostri tempi - ha spiegato un incontenibile Zalone - ha la carriera di Di Maio, l'ho vestito come Conte e ha il linguaggio di Salvini, ho creato una specie di mostro”.