La partecipazione del capo dello Stato Sergio Mattarella alla Prima del Teatro alla Scala di Milano, avvenuta ieri sera, è stata descritta unanimemente come un successo da parte di Tv e giornali, che hanno parlato di “ovazione” e di “interminabili minuti di applausi” tributati al Presidente della Repubblica presente alla Tosca di Giacomo Puccini.
La situazione sembra però capovolgersi sui social network, in particolare su Twitter, dove, sotto l’hashtag #Mattarella, sono apparsi migliaia di commenti. Alcuni di sostegno e di stima nei confronti del Capo dello Stato, ma molti altri di critica, più o meno dura, sul fatto che Mattarella sarebbe stato celebrato soltanto da una minoranza di “borghesi” e “radical chic” che hanno pagato oltre 2mila euro per assistere allo spettacolo milanese.
Tra i più duri c’è Daniele Capezzone, l’ex Radicale e poi esponente di Forza Italia, ora giornalista de La Verità, che non considera quegli applausi rappresentativi del vero sentimento diffuso nel Paese.
Quattro minuti di applausi per Sergio Mattarella, Capezzone: ‘Se si votasse solo a Milano 1, Pd al 40%’
È l’agenzia Ansa a decidere di utilizzare il termine “ovazione” per descrivere l’accoglienza riservata a Sergio Mattarella dal pubblico del Teatro alla Scala al momento del suo ingresso sul palco d’onore, accompagnato dalla figlia Laura. L’Ansa comunica anche la durata del fragoroso battimani: “Circa quattro minuti”. Insomma, un successo per il Capo dello Stato, considerato tale anche dagli altri più importanti quotidiani italiani.
Chi, però, si dimostra nettamente ostile a questo clima di euforia quirinalizia è Daniele Capezzone. “Vorrei sommessamente segnalare a chi si prepara a esaltare sui giornaloni gli applausi per Mattarella - scrive su Twitter nella serata di sabato, anticipando l’uscita dei giornali nelle edicole - che il pubblico della Prima della Scala non è propriamente un campione rappresentativo del Paese”.
Opinione cementata dalla consapevolezza che “se si votasse solo a Milano 1 (o a Roma Centro) il Pd sarebbe al 40%”.
Vorrei sommessamente segnalare a chi si prepara a esaltare sui giornaloni gli applausi per #Mattarella che (ehm) il pubblico della #primadellascala non è propriamente un campione rappresentativo del paese. Se si votasse solo a Milano 1 (o a Roma centro) il Pd sarebbe al 40%.
— Daniele Capezzone (@Capezzone) December 7, 2019
L'ironia dei social: ‘È proprio il Presidente del popolo’
Insomma, secondo Daniele Capezzone, il pubblico della Scala rappresenterebbe solo quelle zone centrali e ricche delle grandi città, divenute quasi una ‘riserva indiana’ del Pd che non riesce più a sfondare nelle periferie.
Una tesi, quella del giornalista, condivisa da molti internauti. “Applausi scroscianti a Mattarella, il Presidente ha incontrato i reduci delle tartine al caviale, ha stretto la mano ai lavoratori in Lamborghini, ha espresso condoglianze verso le ostriche andate a male”, ironizza qualcuno. “Ecco chi lo ha applaudito - attacca un altro mostrando l’immagine del listino prezzi della Prima - gente umile che paga fino a 2.500 euro per un’opera. È proprio il Presidente del popolo”. E ancora, qualcuno retwitta un articolo del collaboratore di Nicola Porro, Max Del Papa: “Ovazioni clamorose, 10 minuti di standing ovation per Mattarella, considerato con tutta evidenza non il garante di tutti gli italiani, ma quello del sistema altoborghese che si riconosce nella sinistra ztl e nei menù di Farinetti”.