La fine del 2019 ha portato sulla scena dei dibattiti politici un nuovo movimento: quello delle Sardine. Uno dei leader, Mattia Santori, è stato ospite di Otto e mezzo. Nel corso della trasmissione condotta da Lilli Gruber è stato protagonista di uno scambio di vedute relativamente alla scarsa voglia di ascoltare personaggi come Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Nelll'occasione, sia la conduttrice che l'ospite Annalisa Chirico hanno inteso sottolineare come entrambe non vedano in alcun modo qualcosa di illiberale nell'atteggiamento delle Sardine.

Santori felice di aver messo in discussione il vento dominante

Mattia Santori, nel corso della trasmissione, ha ricordato con orgoglio uno degli obiettivi già raggiunti dal suo movimento. Ossia quello di aver messo quantomeno in discussione "chi - ha sottolineato - si assurgeva ad unica verità, unico consenso e unico pensiero dominante. Abbiamo - ha detto - dimostrato nei fatti che non è così". Tra le peculiarità delle Sardine c'è quella di non voler ascoltare figure come Matteo Salvini e Giorgia Meloni. "Non siamo - ha evidenziato Santori - obbligati a stare ad ascoltare chi usa certi linguaggi, chi usa certi trucchetti retorici per dividere. Abbiamo il diritto di non ascoltare".

Un punto di vista che non trova l'approvazione di Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale: "Obbligati no, però...".

La Sardina, da subito, prova a far valere la sua posizione: "Possiamo avere il diritto di non ascoltare o dobbiamo essere obbligati?" "C'è - ha risposto il giornalista - il diritto di essere ascoltati".

Il botta e risposta va avanti per diversi secondi. "Certo, c'è - ha incalzato Santori - il diritto di essere ascoltati e di non essere ascoltati".

A sbloccare la situazione ci ha pensato Lilli Gruber che ha voluto chiosare: "Possiamo dire che ognuno ascolta chi gli pare". "Esatto" replica la Sardina. E la conduttrice sembra approvare: "Direi, così a naso". "C'è - ha proseguito ancora Sallusti - il diritto di essere ascoltati".

Per Annalisa Cuzzocrea, Sardine non sono illiberali

Annalisa Cuzzocrea, però, entra in scena e sottolinea come si deve essere ascoltati "da chi vuole ascoltare quel tipo di messaggio, non ci vedo - ha detto - nulla di illiberale nello scegliere di non aderire a quello che sembrava il vento dominante in Italia".

Chiaro il punto di vista della giornalista di Repubblica: "Le Sardine hanno portato un altro vento, che racconta altre cose. Con un altro linguaggio, che non è assolutamente illiberale. Va contro la chiusura, contro il populismo, contro i neofascismi dilaganti, contro chi pensa che Bella ciao sia un canto pericoloso, sedizioso o sovietico come ah scritto in un tweet Giorgia Meloni".

"Hanno portato - ha chiosato - tutto questo, hanno il diritto di essere ascoltati e di dire che linguaggio pretendono dalla politica. Cosa c'è di illiberale in questo ?