Il direttore di Radio Capital ed editorialista di Repubblica, Massimo Giannini, è stato ospite venerdì 15 novembre della trasmissione di La 7 Otto e mezzo. Sottoponendosi alle domande di Lilli Gruber, ha manifestato il suo punto di vista sugli attuali scenari che stanno animando la campagna elettorale in Emilia Romagna. In particolare ha posto l'attenzione sulla contrapposizione evidenziatasi nel capoluogo emiliano lo scorso 14 novembre. Da un lato la manifestazione a sostegno della leghista Borgonzoni al PalaDozza, dall'altro migliaia di persone in piazza Maggiore per esprimere la propria opposizione a Salvini, alla Lega ed al centrodestra.
In particolare, il giornalista ha manifestato dissenso rispetto ad uno degli slogan con cui il leader della Lega anima la campagna elettorale: 'Liberare l'Emilia Romagna'. Un concetto che, a suo avviso, sarebbe reso sbagliato dal fatto che, ad oggi, la regione rappresenta una delle zone più fiorenti del Paese.
PalaDozza luogo simbolo della sinistra
Massimo Giannini ha evidenziato come lo scorso giovedì di fatto sia emersa la presenza di due popoli. "Quello - ha evidenziato - di Matteo Salvini al PalaDozza, in un luogo simbolo per la sinistra italiana. Lui lo ha violato, così come lo aveva fatto con piazza San Giovanni qui a Roma". Il rovescio della medaglia è rappresentato dagli oppositori. "Dall'altro lato, il popolo - ha proseguito Giannini - delle sardine a piazza Maggiore, convocato da quattro ragazzi poco più che trentenni.
Un fisioterapista, un istruttore di frisbee, un laureato. Ragazzi normalissimi, non politicizzati". Una presenza che, secondo il giornalista, diventa lo strumento attraverso cui arrivare ad una conclusione. "C'è - ha messo in risalto - un deposito di democrazia e cultura civica che non si rassegna all'idea del fatto che il Paese sia già in mano all'ultra destra di Meloni, Salvini e del Cavaliere servente che fa la ruota di scorta".
Con ciò però ha inteso porre in evidenza il fatto che, sul piano elettorale, la partita è tutta da giocare: "Se questo sia maggioritario oppure no è tutto da vedere, è già un fatto che sorprende. Non tutto è perduto, in Emilia Romagna e forse anche in Italia".
Salvini vuole liberare l'Emilia Romagna
Dopo l'Umbria, Matteo Salvini punta a vincere le elezioni regionali in Emilia Romagna.
Si tratterebbe, naturalmente, di un'affermazione importante e forse cruciale per il destino del Paese. Ed è oltremodo chiaro che sarebbe significativo espugnare un'altra roccaforte storicamente rossa. Giannini, tuttavia, non è convinto di alcune espressioni utilizzate dal leader della Lega. "Dal punto dei vista dei numeri - ha sottolineato il giornalista - dire, come fa Salvini, che dobbiamo liberare l'Emilia Romagna fa ridere". Il riferimento va al fatto che diversi indici raccontano come il territorio non possa essere considerato depresso sotto molteplici punti di vista, anzi. "Dal punto di vista del Pil, dell'occupazione, della disoccupazione - ha evidenziato Giannini - e della produzione industriale stiamo parlando di una delle regioni più ricche d'Italia".