I riflettori mediatici restano sempre ben accesi sul movimento delle sardine, in attesa della manifestazione convocata a Roma, in piazza San Giovanni, per sabato 14 dicembre. Nelle intenzioni degli organizzatori, l’appuntamento romano dovrebbe rappresentare un vero e proprio salto di qualità nella storia dei pesci azzurri. Si attende, e si spera, infatti, una enorme partecipazione popolare. Ma le polemiche, ovviamente, non mancano. In questo clima si inserisce il giudizio, come sempre tagliente, di Vittorio Feltri. Il fondatore di Libero, in un fondo pubblicato dal suo giornale, riflette sul futuro delle sardine, giungendo alla conclusione che Mattia Santori e gli altri dovranno per forza dare vita ad un “gruppo politico” se desiderano davvero mettere i bastoni tra le ruote alla Lega di Matteo Salvini.

Le polemiche sulla manifestazione di Roma e l’intervento di Vittorio Feltri

Attenzione mediatica concentrata, come detto, sulla manifestazione romana delle sardine. Il quotidiano Il Messaggero, ad esempio, teorizza che la storica piazza del 1° maggio, anche se piena, potrebbe rappresentare l’inizio della loro fine, come accadde per i girotondi. Ma anche tra le stesse sardine i dissidi non mancano. Come nel caso di Stephen Ogongo, uno dei sedicenti leader dei pesciolini romani che ha aperto le porte della piazza persino a Casapound, innescando la risposta provocatoria del leader delle tartarughe, Simone Di Stefano, ma soprattutto la rabbia della maggior parte dei suoi compagni che hanno ribadito la pregiudiziale antifascista del movimento.

Stanti così le cose, Vittorio Feltri ha deciso di non lesinare critiche ai nuovi avversari di Matteo Salvini. Il direttore apre il suo editoriale citando un recente articolo di Repubblica, in cui si sostiene che il merito di un eventuale calo nei sondaggi della Lega sarebbe ascrivibile solo alle sardine. Nel pezzo del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari si aggiunge anche che Santori ha negato decisamente di voler trasformare il movimento in un vero e proprio partito.

Scelta che scatena il commento di Feltri: “Se non diventa un soggetto politico, a cosa cavolo serve?”.

Il fondatore di Libero contro le sardine: ‘Pensionati all’osteria’

Concetto molto netto, quello espresso da Vittorio Feltri, che viene anche motivato. “Che ce ne facciamo di tante alici disorganizzate e che si limitano a brontolare quali pensionati all’osteria?”, si domanda provocatoriamente Feltri dandosi anche una risposta.

“O diventano un gruppo politico con uno straccio di idea da realizzare - riflette - oppure sono inutili quanto le previsioni del tempo che non ne azzeccano una su quel che succederà domani”. Secondo Feltri, poi, le speranze del Pd che i “pesciolini fritti riescano nel miracolo di ridimensionare” Matteo Salvini e la Lega, sembrano al momento assolutamente vane. Alle sardine, infatti, non basterà solo la loro “platonica attività” di piazza per “rubare” voti al Carroccio. Ci vorrebbe un partito.