Si avvicina la data di domenica 26 gennaio, giorno delle elezioni Regionali in Emilia-Romagna (e in Calabria). Quasi tutti i commentatori politici si trovano d’accordo nell’indicare quella tornata elettorale come un punto di svolta, negativa o positiva, per il governo Conte. Insomma, quelle emiliano-romagnole non saranno affatto delle semplici elezioni locali, ma potrebbero rivelarsi come uno spartiacque per la vita stessa dell’esecutivo "giallorosso".
Di questo ne è convinto anche il giornalista Antonio Padellaro. Ospite della trasmissione Tagadà su La7, il già direttore di Unità e Fatto Quotidiano, parlando di Emilia-Romagna, ha rivolto un appello a Sergio Mattarella, ricordando al Presidente della Repubblica che, in caso di vittoria di della candidata di Matteo Salvini, Lucia Borgonzoni, “dovrà affrontare un problema di legittimazione di questo parlamento”.
L’appello di Antonio Padellaro a Sergio Mattarella sull’Emilia-Romagna
“Il 26 di gennaio avremo un voto in Emilia-Romagna - ricorda Antonio Padellaro nello studio di Tagadà - io mi permetto di non essere d’accordo con quelli che dicono, Conte in prima battuta, che non avrà effetti sul governo. Il problema non è tanto se gli effetti ci saranno, ma è il fatto in sé - ammonisce tutti il noto giornalista - cioè che se una regione come l’Emilia-Romagna, che è sempre stata la capitale, il cuore, della sinistra italiana, non soltanto dal punto di vista elettorale ma anche dell’insediamento sociale ed economico, dovesse passare alla destra, sarebbe un fatto di cui parlerà tutto il mondo - questa la sua previsione catastrofica - Noi non possiamo pensare che siano solo elezioni Regionali.
Forse già quelle in Umbria avevano un carattere differente. Ma attenzione che la conquista dell’Emilia-Romagna, che personalmente non mi auguro, da parte della destra, non può essere liquidata come un’elezione locale. Non so se può far cadere il governo, ma credo che ci sarà un problema, una questione, che il Presidente della Repubblica dovrà affrontare - ecco il suo appello a Mattarella - e dovrà affrontare un problema di legittimazione di questo parlamento eletto nel marzo del 2018.
Perché, nel momento in cui la totalità delle regioni in cui si è votato da allora a oggi passano al centrodestra, è evidente che quel voto comincia ad avere dei problemi. Cioè non è più lo specchio del Paese”.
Padellaro sulle elezioni in Emilia-Romagna: ‘Il governo ha paura del 26 gennaio’
Restando sempre in tema Emilia-Romagna, Padellaro prima ironizza sulla notizia che un bar di Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna, abbia rifiutato di ospitare il leader della Lega.
“Che un bar respinga Salvini è una notiziona”, chiosa divertito. Sul caso Bibbiano, invece, ammette che “c’è un’inchiesta giudiziaria pesantissima, aspettiamo l’esito del giudizio ma certamente si tratta di una storia orrenda. Trasformare il caso Bibbiano nel sistema Pd-Bibbiano come hanno fatto Salvini e Meloni mi sembra un pochino ardita come operazione. Il Pd non ha responsabilità dirette nella vicenda”.
Antonio Padellaro conclude poi il suo intervento sulle elezioni in Emilia-Romagna puntando il dito contro il governo che, suo giudizio, “ha paura del 26 gennaio, non c’è dubbio. È come la mancata approvazione dello ius soli che fu un segno di paura prima delle elezioni del marzo 2018. Inutile negarlo.
Il Pd non ha la forza in questo momento di imporre la propria agenda. Le elezioni in Emilia-Romagna non sono un fatto episodico e locale se perfino il provvedimento sui decreti sicurezza viene per ora accantonato”.