In occasione dell’assemblea nazionale “Un mondo giusto ha un cuore rosso e verde” è intervenuto fra gli altri Lorenzo Fioramonti, già ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, dimessosi a fine dicembre e che poi ha abbandonato anche il Movimento 5 Stelle. In queste ultime settimane, come dimostra la sua partecipazione a tale assemblea, organizzata da Sinistra Italiana, Fioramonti sta dialogando in particolare con il mondo ambientalista e della sinistra.

BlastingNews ha intervistato in esclusiva Fioramonti su vari argomenti di attualità Politica.

Lorenzo Fioramonti: 'Unire progressisti ed ecologisti'

Onorevole Fioramonti, in questa assemblea a cui lei è intervenuto si è proposta la nascita di una rete “rosso-verde”, pensa davvero che in Italia esista uno spazio politico del genere?

“Io ritengo che la questione ecologica della transizione della nostra economia in senso sostenibile, e la questione della giustizia sociale, siano imprescindibili. Non a caso le Nazioni Unite parlano sempre più spesso di sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Queste parole sono parte di un nuovo linguaggio. In Italia sembra come se i vocabolari siano fermi a una trentina di anni fa. Oggi è sempre più condiviso che è possibile una transizione ecologica fatta sulla pelle delle persone, quindi va di pari passo con la trasformazione dell’economia e con la questione sociale.

Serve un nuovo modello di lavoro, di produzione e di urbanizzazione. Per me quindi c’è spazio, ce n’è tanto ed è un peccato che, mentre in altri Paesi questo spazio è già occupato da anni da movimenti progressisti, in Italia invece ciò non sia ancora accaduto, spero che ciò avvenga al più presto”.

Ma crede davvero che, in particolare se dovesse vincere il Sì all'imminente referendum che taglia il numero dei parlamentari, ci possa essere un vero spazio per dare rappresentanza istituzionale a queste idee?

“Gli spazi politici esistono a prescindere da quelli che saranno i seggi disponibili in Parlamento, non deve essere quella la preoccupazione. In un mondo in cui i cambiamenti climatici diventeranno sempre più una questione trasversale, di preoccupazione diretta per la sopravvivenza del genere umano, le questioni legate alla trasformazione del lavoro, è ovvio che queste tematiche saranno sempre più stringenti.

Quindi a prescindere dalle questioni italiane e dalle riforme costituzionali, qui occorre porre una questione politica e fare in modo che ci sia una consapevolezza crescente in tanti italiani che su questo ci si gioca il futuro”.

Fioramonti attacca Salvini e Renzi

Lei come si spiega che oggi i ceti popolari, a cui vorreste parlare con queste tematiche, si sentano invece sempre più spesso rappresentati da Salvini e dalle destre?

“La mia risposta è provocatoria: Salvini chi? Si parla tantissimo di lui, sempre e solo di Salvini, anche quando non se ne dovrebbe parlare. E’ un po’ come la logica dell’elefante bianco in psicologia cognitiva. Se diciamo a qualcuno di non pensare all’elefante bianco, questi penserà solo ad esso.

Io credo che la destra in Italia al di là degli slogan e di una leadership carismatica, sia in realtà come il “Nulla” de La Storia Infinita, cioè si anima e cresce per le mancanze degli altri. Non mi stupisce che Salvini oggi abbia questa presa sulla coscienza di tanti italiani, ciò avviene perché tanti italiani hanno perso la speranza, ha perso una visione di futuro e si rinchiudono nel passato, a volte romanticizzandolo. E Salvini ne fa capitale personale. Invece occorre una visione diversa del futuro, per dare ai giovani una prospettiva diversa di sviluppo. Dobbiamo farlo anche per i tanti che ancora oggi scappano dall’Italia, occorre farlo in modo creativo, intelligente e innovativo. Facciamolo, fregandocene dei sondaggi e dell’immediato.

Possiamo dimostrare che con una visione di lungo termine si può recuperare tanto consenso in questo Paese. Mi rifiuto di pensare che gli italiani siano più stupidi di tutti gli altri europei”.

Lei ha timore che Matteo Renzi e Italia Viva possano mettere a repentaglio il prosieguo di questo Governo o della Legislatura?

“Credo di no. Da parte di una persona che ha promesso più volte di dimettersi e non l’ha mai fatto, mi aspetto lo stesso. Promette di far cadere il Governo, di essere inflessibile, ma poi non lo farà. Lo dico io che invece avevo promesso di dimettermi e poi l’ho fatto. Sono stato uno dei pochi che ha fatto ciò che aveva detto. In questo caso invece mi aspetto che Renzi sia l’ennesimo saltimbanco della politica italiana e mi auguro – forse pecco di ingenuità – che gli italiani ormai siano in grado di scoprire chi lucra sulla propria pelle e chi invece ha dei contenuti innovativi da proporre al dibattito e alle riforme per far fare dei passi avanti al Paese”.