Gino Strada, medico e fondatore dell'ang Emergency, non ha mai avuto parole di stima nei confronti di Matteo Salvini. Nei confronti dell'ex Ministro dell'Interno non le ha mai mandate a dire e non ha fatto alcun tipo di eccezione nel momento in cui è stato chiamato a offrire la propria opinione nell'ambito della trasmissione di Radio Capital 'Circo Massimo', sottolineando come le norme racchiuse dai decreti sicurezza fortemente voluti dalla Lega sarebbero addirittura catalogabili come "fasciste", non mancando di lanciare frecciate indirizzate verso la destra con la Meloni ed il leader della Lega al centro del bersaglio.
Gino Strada critico anche verso il governo
Quello di Gino Strada a Circo Massimo è stato un intervento piuttosto polemico nei confronti pure della sinistra e chi la rappresenta. La parte politica che si oppone alla fazione composta, tra gli altri, da Matteo Salvini e Giorgia Meloni è stata definita dal fondatore di Emergency "un'accozzaglia senza idee e senza morale".
L'avvento di Luciana Lamorgese, in tema al relazione dei migranti, secondo Strada avrebbe portato al Ministero dell'Interno toni diversi, ma non è cambiato abbastanza al punto da evitare le morti. La critica rivolta al governo riguarda la mancata cancellazione di quelli che sono i decreti sicurezza. "Non hanno - ha tuonato - le pa...
per fare quello che andrebbe fatto in due minuti: abrogarli". L'attacco di Gino Strada, nei confronti del Governo, diventa particolarmente duro quanto sottolinea che ci sarebbe una logica "fascista razzista anche nel governo".
Per Strada il consenso della destra è un rischio
Un'accusa pesante per un esecutivo che tende a sinistra per via del Pd , ma che viene fatta in senso 'lato'.
È lo stesso Gino Strada a spiegarne il motivo, evidenziando che il suo pensiero deriva dall'idea che chi oggi governa non è in grado di rappresentare "un'opposizione a questa ventata di razzismo e fascismo". Una circostanza che viene definita un "guaio". Quando poi arriva il momento di esternare le differenze tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, la questione viene liquidata con una considerazione destinata a far discutere: "Anche tra i gerarchi nazisti c'era discussione fra chi rappresentava meglio la destra".
La paura di Strada è che, senza un'opposizione valida, questa destra possa dilagare in fatto di consensi. "La nostra società - ha evidenziato - è a forte rischio". I suoi sospetti riguardano proprio l'incapacità del governo ad abrogare i decreti sicurezza, senza pensare ad abolirli immediatamente. "Io - ha detto Strada - ritengo che i decreti Salvini siano delle leggi fasciste. Da un governo civile mi sarei aspettato che semplicemente li abrogassero, invece di fargli il lifting".