E' un comunicato particolarmente duro quello che Jole Santelli, Presidente della Regione Calabria, ha diffuso attraverso il sito ufficiale dell'ente relativamente all'ultimo provvedimento economico determinato dall'emergenza Coronavirus. La governatrice ha inteso sottolineare come rischi di passare un messaggio sbagliato, rispetto all'effettiva portata del decreto sui buoni spesa che si pone l'obiettivo di aiutare le classi più indigenti. A fronte dei 4,3 miliardi di interventi annunciati, infatti, la presidente della Regione Calabria ha inteso puntualizzare che l'unico reale intervento aggiuntivo per i comuni è di 400 milioni.
Il messaggio che si vuole far intendere ai cittadini è che si tratta di una cifra non troppo importante, se si considera che andrà spartita tra circa 8000 enti comunali.
Santelli parla di risorse impiegate per lo più ordinarie
L'immobilismo produttivo a cui il Paese è costretto per arginare la propagazione del coronavirus sta generando problematiche economiche importanti. Da più parti si segnala come ci siano strati sociali incapaci persino di fare la spesa. Ed è proprio per gettare acqua sul fuoco di possibili tensioni sociali che il Governo ha scelto di intervenire con un decreto annunciato da una conferenza stampa del Premier Conte e del Ministro Roberto Gualtieri nella serata del 28 marzo.
Le misure messo in atto del Governo non hanno trovato totale approvazione. Tra coloro i quali hanno manifestato la più forte disapprovazione c'è stata la presidente della Regione Calabria Jole Santelli. La governatrice ha definito la cosa una "messa in scena umiliante per i cittadini": secondo quella che è stata la ricostruzione fornita dalla amministratrice i 4,3 miliardi messi in campo dal governo sarebbero "un anticipo - si legge nel comunicato - delle risorse ordinarie che ogni anno lo Stato trasferisce agli enti locali".
Per Santelli solo 400 mln per l'emergenza coronavirus
La segnalazione di Jole Santelli parla del fatto che si tratterebbe di risorse che non potrebbero essere utilizzate per sostenere persone indigenti, ma solo di danaro impiegabile per le spese di funzionamento dell'Ente con riferimento a "personale e servizi essenziali". Insomma, i 4 miliardi sono solo un anticipo di quello che ogni anno lo Stato elargisce ai Comuni e servirà appunto per garantire il pieno funzionamento degli Enti e non per aiutare le fasce più deboli per le quali l'unica concreta misura sono i 400 milioni di euro elargiti in buoni spesa.
Evidente la preoccupazione evidenziata dalla presidente della Regione Calabria: quello che viene definito un "annuncio roboante" dal Dirigente regionale potrebbe infatti diventare la leva in grado di generare troppe "aspettative dei cittadini nei confronti degli amministratori".
La governatrice ha in definitiva voluto sottolineare che la cifra realmente destinata a sostenere in maniera concreta le fasce più deboli è di "soli quattrocento milioni di euro che dovranno essere divisi tra più di 8100 comuni".