Il Coronavirus continua a far paura all'Italia, I numeri danno l'idea di una curva che non ha ancora raggiunto la sua fase ascendente ed il dibattito relativamente ai metodi di contrasto resta aperto. Nel corso della puntata del 20 marzo di Stasera Italia su Rete4 si è posto l'accento sul fatto che in Cina, nella provincia di Wuhan, la diffusione virale è stata arrestata grazie a un blocco pressoché totale per una zona che ospita diversi milioni di persone.

Maria Giovanna Maglie, interpellata da Barbara Palombelli, ha manifestato però un certo scetticismo rispetto alla possibilità che quello cinese possa essere un modello esportabile in Italia.

Maglie fatica a ritenere attendibili i numeri della Cina

Maria Giovanna Maglie, rispondendo ad un quesito posto da Barbara Palombelli, ha replicato con molta franchezza all'eventualità che l'Italia possa trovare nella strategia della Cina una strategia anti-coronavirus valida per il suo territorio: "Io - ha ammesso - faccio molta fatica a sentir parlare di metodo cinese, mi viene male, perché noi non lo conosciamo. Non sappiamo né il numero di contagi, né il numero dei morti. Io non mi fido del regime cinese".

Secondo la giornalista oggi nel nostro Paese si paga soprattutto l'aver attrezzato con colpevole ritardo i medici di fronte al fenomeno. "Non siamo stati capaci - ha sottolineato - di capire fin dall'inizio che andavano protetti mentre andavano a trattare queste persone".

Maglie contro le immagini dei canti sui balconi

Allo stesso modo Maria Giovanna Maglie ha dato l'idea di bacchettare la classe dirigente del Paese per alcuni provvedimenti tardivi. "Abbiamo tardato - ha proseguito - a dire alla gente di stare a casa". Tra gli errori fatti cita anche la famosa fuga di notizie che portò all'uscita di una bozza del decreto con il quale si 'chiudeva' la Lombardia, ma che, prima dell'ufficializzazione, generò la fuga da nord a sud con probabile trasporto del virus verso il Meridione.

Riguardo alle strategie future, Maria Giovanna Maglie è chiara: "Credo che non ci sia altra misura che rafforzare gli ospedali e costruire ospedali da campo".

E c'è spazio anche per quella che sembra essere una tirata d'orecchie: "Le persone vanno convinte vanno convinte, mostrando i morti non cantando con il violino, il pianoforte e le trombette sul balcone, perché non c'è niente da cantare, da essere allegri, c'è da essere tristi.

Vanno mostrate le bare che escono da Bergamo e va detto loro che a comportamenti virtuosi corrisponderanno garanzia da parte del governo e dello Stato". "Serve - ha concluso - il metodo italiano, il metodo della democrazia liberale'.