Ieri, nel primo pomeriggio, il deputato Vittorio Sgarbi ha pubblicato un video nella sua pagina Facebook nel quale si definisce privo di energie ed intenzionato a stoppare tutte le polemiche sull'argomento Coronavirus. "Le condizioni in cui siamo sono per tutti mortificanti e per alcuni umilianti - esordisce così il critico e sottolinea - credo che ormai sia inutile fare polemiche. Dobbiamo semplicemente aspettare che tutto migliori". Sgarbi attende notizie rassicuranti sulla 'sconfitta' del virus. Fin da subito il critico d'arte si era rivelato ottimista in merito, ma ora, dopo la sua permanenza in casa a leggere e a pensare, non è diventato del tutto pessimista, bensì più riflessivo e meno impulsivo.

I ringraziamenti al Primo Ministro albanese

"Oggi nell'ordine devo ringraziare il Primo Ministro dell'Albania Edvin Kristaq Rama con cui avevo avuto polemiche infondate. Assieme abbiamo risposto con l'Italia e per l'Italia a questa aggressione Politica che oggi merita la mia conferma di stima". Vittorio Sgarbi si riferisce al fatto che dall'Albania arrivano 30 medici in Italia e questo gli sembra un segnale positivo, perché quel personale sanitario ha ritenuto più urgente soccorrere i nostri malati, piuttosto che quelli del loro Paese. "Vi ringrazio e vi amo: vi vedo come fratelli", dice Sgarbi riferendosi ai medici albanesi. Un bel gesto questo, un atteggiamento significativo da parte di chi precedentemente si era scagliato contro tutto e contro tutti.

Sgarbi rivela: 'Ho una figlia albanese'

Per questo motivo il Sindaco di Sutri ha sempre avuto un rapporto "molto intenso" con questa nazione. Sua figlia ha vent'anni e, dallo stesso tempo, Sgarbi confessa di sentirsi parte dell'Albania. "In precedenza si aveva diffidenza degli estranei, ma in questo caso bisogna riconoscere l'operosità e l'intelligenza degli albanesi in Italia che da molto tempo non hanno più segnali di discriminazione e questo è molto positivo.

Grazie a tutti gli albanesi e al presidente Edi Rama".

Sgarbi parla di Antonia Pozzi

"Ho recuperato nella mia libreria degli autori poco letti, tra cui c'è anche questa poetessa", afferma il critico d'arte. L'autrice è morta nel '38, a 26 anni, ed ha scritto poesie "struggenti, così intense che è bene ricordarle". La poetessa Antonia Pozzi parla di un infinito che noi, chiusi in casa (come lo è stata lei nella sua breve vita), sentiamo profondamente e che, secondo il critico ci dà la forza per andare oltre i nostri limiti fisici.

Vittorio Sgarbi recita la poesia 'Il cielo in me', della quale riportiamo qualche passo: "Io non devo scordare che il cielo fu in me, tu eri il cielo in me che non parlavi mai del mio volto. Ma solo quando io parlavo di Dio mi toccavi la fronte con lievi dita e dicevi: sei più bella così, quando pensi alle cose buone".