Per descrivere il caso Palamara, l'ex magistrato Carlo Nordio utilizza termini come "schifo" e "ripugnante". L'uomo che per anni ha ricoperto la carica di procuratore aggiunto della Repubblica a Venezia rilascia una lunga intervista alla testata online Italia Oggi per offrire il suo punto di vista sulla vicenda delle intercettazioni tra magistrati, tra i quali appunto Luca Palamara, l'oggetto delle cui critiche è Matteo Salvini.
Dopo lo scoop del quotidiano La Verità, tutte le altre testate italiane hanno iniziato a pubblicare stralci delle conversazioni avvenute in chat tra diverse toghe in cui si diceva apertamente di attaccare Salvini per le sue politiche sull'immigrazione.
Circostanza che Nordio ritiene gravissima, soprattutto alla luce del fatto che quelle intercettazioni avrebbero influito sul voto della Giunta per le immunità del senato sul caso Open Arms. Unica soluzione è riformare il Consiglio superiore della magistrura (Csm), afferma Nordio.
Il giudizio di Nordio sul caso Palamara: 'Uno schifo'
Non usa mezzi termini l'ex magistrato Carlo Nordio per definire quanto emerso dalle intercettazioni che coinvolgono molti suoi colleghi, tra i quali Luca Palamara. "Uno schifo" che impone una modifica delle regole del Csm, afferma a Italia Oggi l'ex procuratore titolare anche di inchieste scottanti su Br e Tangentopoli. Il caso delle intercettazioni di Palamara contro Matteo Salvini è infatti "ripugnante" a suo modo di vedere, perché sarebbe un "sacrilegio" per un giudice auspicare la "condanna di uno che ritiene innocente".
L'unica soluzione praticabile per riconsegnare "credibilità" alla magistratura, a questo punto, sarebbe "liberare il Csm dalle correnti attraverso il sorteggio dei suoi componenti".
Intercettazioni avrebbero influito sul voto per Open Arms
Certo, Nordio ritiene che il trojan utilizzato dagli inquirenti per intercettare lo smartphone di Palamara sia uno "strumento ignobile".
Ma crede sia altrettanto vero che le intercettazioni emerse in questi giorni hanno "contato abbastanza" nel condizionare il voto della Giunta per le immunità del senato, chiamata ad esprimersi sul caso Open Arms.
A suo modo di vedere, infatti, sarebbe stato un "enorme regalo politico" a Salvini decidere di mandarlo a giudizio per sequestro di persona dopo aver ascoltato quelle intercettazioni definite "imbarazzanti".
Nordio su Palamara: 'Non mi aspettavo questo livello di bassezza'
Ad ogni modo, Carlo Nordio pensa che Matteo Renzi abbia fatto bene a salvare il leader della Lega, mentre "l'aspetto vergognoso" della vicenda riguarderebbe il M5s che ha votato contro Salvini pur condividendo con lui la "responsabilità politica" delle decisioni prese durante il governo Conte I.
Insomma, taglia corto Nordio, l'allora premier Giuseppe Conte sarebbe stato "corresponsabile" dell'operato del suo ministro dell'Interno. "Se avesse ritenuto che Salvini stesse commettendo un reato, avrebbe avuto il dovere giuridico di impedirlo", attacca ancora Conte.
Comunque sia, Nordio è sicuro che, in caso di rinvio a giudizio di Salvini per il caso Gregoretti, il processo si sarebbe risolto con una assoluzione.
A completare il cerchio sono poi giunte le "affermazioni sconcertanti" di Palamara. Un "livello di bassezza" che nemmeno l'esperta ex toga si aspettava. Il suo auspicio conclusivo è che Palamara "racconti adesso tutto, per filo e per segno. Racconti i suoi rapporti con i colleghi, con i politici e i giornalisti. Faccia nomi e cognomi".