Coronavirus scomparso o quasi. La notizia è più che rassicurante e arriva direttamente dal professor Alberto Zangrillo. Ospite del programma Mezz'ora in Più il primario dell'Ospedale San Raffaele ha detto che il virus è quasi del tutto sconfitto. E a dirlo sono vari studi autorevoli. Zangrillo si auspica un ritorno alla vita normale per tutti. E polemizza con quanti negli ultimi mesi hanno diffuso notizie pessimistiche sul contagio e sul virus. Alle parole di Zangrillo risponde lo pneumologo Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico: "Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza".

Coronavirus, il parere del Professor Zangrillo

I numeri sul coronavirus fanno ben sperare gli italiani. Secondo l'ultimo bollettino della Protezione Civile tra ieri e oggi si sono registrati 355 positivi, di cui 210 solamente in Lombardia che rimane la regione con il dato più alto. Altra dato importante è il dato sulle regioni con zero contagi. Tra ieri e oggi sono cinque: Umbria, Sardegna, Molise, Basilicata e Calabria.

Secondo il professor Alberto Zangrillo, primario dell'Ospedale San Raffaele di Milano, il coronavirus attualmente non fa più paura. Ospite di Mezz'ora in Più il primario è fiducioso per il futuro del Paese. E spera che tutti quanti possano tornare al più presto a una vita normale.

Non manca anche una lieve nota polemica contro quanti temevano una nuova ondata a inizio giugno: “Circa un mese fa sentivamo epidemiologi temere per la fine del mese e inizio giugno una nuova ondata e chissà quanti posti di terapia intensiva da occupare”.

Coronavirus, la piccola polemica di Zangrillo

Zangrillo apre una piccola nota polemica contro le previsioni catastrofiche che ci sono state finora sul virus.

A suo avviso non si può terrorizzare l'Italia e di questo qualcuno si deve prendere le responsabilità. Nel mirino c'è anche la Grecia. Il professore si riferisce al caso della blacklist per i turisti italiani. A suo avviso non si può fare come ha fatto la Grecia "sulla base di un terreno di ridicolaggine".

Nel nostro paese inoltre è stato impostato male il dibattito pubblico "dando la parola non ai clinici e non ai virologi veri".

Il medico non ha dubbi e lo dice con grande convinzione. Il coronavirus dal punto di vista clinico è sconfitto.

Zangrillo: "Il virus non esiste più"

“Il virus clinicamente non esiste più”. Queste le parole di Alberto Zangrillo a Mezz'ora in Più. Il primario, ospite del programma Mezz'ora in Più su Rai Tre, non ha dubbi su questo fatto. "Questo lo dice l’università Vita-Salute San Raffaele e lo dice uno studio fatto dal virologo direttore dell’Istituto di virologia il professor Clementi".

Significativo, secondo il professore, anche il dato sui tamponi. Negli ultimi dieci giorni questi hanno avuto una carica virale "assolutamente infinitesimale" rispetto a quelli fatti negli scorsi mesi.

Il Cts: 'Il virus c'è ancora, no a messaggi fuorvianti'

Le parole di Zangrillo hanno creato un caso, in tanti hanno risposto alla considerazione del primario Il primario del San Raffaele di Milano: "Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza - risponde lo pneumologo Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico - è indubitabilmente vero e rassicurante il fatto che la pressione sugli ospedali si sia drasticamente ridotta nelle ultime settimane. Non va però scordato - rileva - che questo è il risultato delle altrettanto drastiche misure di contenimento della circolazione virale adottate nel nostro Paese".

Sulla stessa linea il direttore dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito: al momento "non vi è alcuna prova o studio scientifico pubblicato che dimostri che il nuovo coronavirus sia mutato. Si dice sconcertato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità. "Non posso che esprimere grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal Professor Zangrillo. Basta semplicemente guardare al numero di nuovi casi di positività che vengono confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del nuovo coronavirus".