Lunedì 4 maggio parte ufficialmente in tutta Italia la cosiddetta Fase 2 dell’emergenza economica e sanitaria. Ma, nonostante le ripetute spiegazioni fornite dal Governo guidato da Giuseppe Conte, restano ancora molti dubbi. Non solo tra i normali cittadini, ma anche a livello più alto. A diventare argomento di discussione sono stati due vocaboli entrati ormai stabilmente nel linguaggio degli italiani: “congiunti” e “affetti stabili”. In pochi, infatti, hanno compreso le modalità stabilite per incontrare una persona cara. Tra questi c’è anche Giorgia Meloni.
La leader di Fratelli d’Italia, ospite di Massimo Giletti a Non è l’Arena, esprime forti dubbi sul fatto che chiunque potrebbe vedersi costretto a pagare una multa per un qualche cosa che “non sapeva di non poter fare”.
Giorgia Meloni parla di Fase 2 a Non è l’Arena
Ospite di Massimo Giletti nella puntata di Non è l’Arena andata in onda domenica 3 maggio, Giorgia Meloni non si tira indietro dall’esprimere un’opinione molto critica circa la gestione della Fase 2 da parte del Governo Conte. Per quanto riguarda i comportamenti permessi a partire da lunedì 4 maggio, la leader di Fratelli d’Italia non nasconde il suo disappunto. “Domani parte la Fase 2 - scrive domenica sera su Twitter - ma nessuno ha capito bene chi può fare che cosa.
Aspettiamo che il Governo interpreti se stesso - polemizza la pasionaria sovranista - nel frattempo nessuno può escludere di beccarsi una multa per qualcosa che non sapeva di non poter fare”. Però, conclude il suo cinguettio, “chi critica il Governo è un cattivone irresponsabile”.
📺@GiorgiaMeloni a #NonelArena: "Sugli #AffettiStabili si è fatta molta ironia, ma c'è poco da ridere. Come Conte sa bene, quando il legislatore usa termini che non hanno certezza giuridica, la norma è interpretabile in maniera discrezionale. È un precedente pericoloso"#Meloni pic.twitter.com/LDGUq9eryf
— Fratelli d'Italia 🇮🇹 (@FratellidItalia) May 3, 2020
Fase 2, Meloni sugli affetti stabili: ‘C’è poco da ridere’
Per quanto riguarda invece gli “affetti stabili”, Giorgia Meloni ritiene che si sia fatta “molta ironia”, ma che invece ci sia in realtà “poco da ridere”.
Questo perché, spiega la leader di FdI, come dovrebbe sapere bene anche il Premier Conte che è un “giurista”, quando “il legislatore usa dei termini che non hanno una certezza giuridica”, come nel caso della Fase 2, può accadere che “la norma divenga “interpretabile in maniera discrezionale”. Per decidere cos’è un affetto stabile, aggiunge polemica, “dipende chi me lo chiede, vediamo chi me lo chiede e ti risponderò”. Insomma, un “precedente pericoloso”, conclude.
📺 @GiorgiaMeloni a #NonelArena: "A me pare difficile che #Colao possa dirci come fare a riaprire in Italia se sta a Londra e qui non ci mette piede. Se vuoi dirmi come riaprire in Italia, come minimo ci devi stare"
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La stoccata a Colao: ‘Non puoi dire come si riapre in Italia vivendo a Londra’
Ma Giorgia Meloni non risparmia una stoccata nemmeno alla task force messa in piedi dal Governo per la Fase 2 e al suo capo Vittorio Colao.
“Mi piacerebbe sapere che cosa fa tutta questa gente - si chiede la numero uno di FdI - perché abbiamo 450 persone che coadiuvano un Governo che già ha 65 componenti tra Ministri e Sottosegretari”. Giletti le fa notare che nella task force ci sono poche donne e nessun imprenditore. “Secondo me è una follia - replica la Meloni - senza togliere nulla a Colao, se vuoi dirmi come devo riaprire in Italia come minimo ci devi stare. Non puoi dire come si riapre in Italia vivendo stabilmente a Londra e senza mai mettere piede in Italia”.