Silvia Sardone, servendosi del suo profilo Facebook, stigmatizza il fatto che alcuni migranti non vorrebbero, secondo lei, stare a bordo della nave Moby Zazà.
Si tratta di una ricostruzione che l'esponente del Carroccio esprime sulla base delle indiscrezioni giornalistiche in suo possesso che racconterebbero una situazione di tensione ormai dilagante a bordo. L'europarlamentare della Lega ha espresso la sua opinione richiamando un articolo scritto da Il Giornale di cui ha pubblicato l'immagine.
La Moby Zazà è un'imbarcazione che è stata allestita per ospitare centinaia migranti arrivati a Lampedusa con degli sbarchi autonomi e che a bordo dovrebbero trascorrere il loro periodo di isolamento.
Si tratta di un protocollo d'accoglienza varato per l'eccezionale situazione rappresentato dall'emergenza sanitaria in corso e che risulta difficile da attuare con il solo ausilio degli hotspot o centri d'accoglienza. Secondo, però, quanto riportato da Silvia Sardone starebbe emergendo malcontento per la sistemazione e i fatti che paiono provarlo cominciano ad esserci. Una cosa che Silvia Sardone fatica a digerire.
Tensione sulla Moby Zazà
La Stampa rivela che, a bordo della nave del gruppo Onorato, ci sarebbero state delle persone che avrebbero palesato un evidente stato di agitazione e insofferenza. Si tratterebbe di 14 persone di nazionalità tunisina, le cui proteste hanno generato la scelta di farli sbarcare.
Una svolta sbarcati a terra sono stati identificati, foto-segnalati e successivamente trasferiti in un altro centro di accoglienza, a Siculiana. È il primo provvedimento che dà riscontro alle voci di tensioni presenti a bordo della nave, A bordo restano 105 persone. Nei giorni scorsi un migrante tunisino di 28 anni aveva indossato un salvagente, provando a dileguarsi a nuoto.
Il suo destino l'ha visto, però, morire annegato e il suo corpo è stato ritrovato ala foce del fiume Naro, a cinque miglia dal luogo di permanenza dell'imbarcazione nella rada di Porto Empedocle. Alcune Ong, tra cui la Mediterranea Saving Humans, la Sea Watch, la Proactiva Open Arms e Medici senza Frontiere hanno definito l'uomo deceduto la prima vittima di una delle diverse misure prese dall'esecutivo italiano e definite illogiche.
Silvia Sardone sottolinea i costi della nave
Silvia Sardone ha manifestato un certo malcontento nel recepire la descrizione degli ultimi fatti riguardanti la Moby Zazà. Con un post apparso sul suo profilo Facebook ha evidenziato che "i migranti non vogliono stare sulla nave quarantena, protestano e vengono accontentati". Uno scenario che l'europarlamentare della Lega definisce "pazzesco". Espressione a cui accompagna l'enumerazione dei dati relativi ai costi di mantenimento dell'imbarcazione che sono in suo possesso. "La Moby Zazà - secondo Silvia Sardone - potrebbe arrivare a costare almeno 900.000 euro al mese ai contribuenti. Una media di 4.000 euro al mese per ognuno dei 250 migranti che al suo interno l’unità navale può ospitare".