L'Italia potrebbe ritrovarsi 150mila persone con necessità di essere curate in terapia intensiva qualora si scegliesse di allentare ogni tipo di restrizione e non si mantenessero comportamenti adeguati al momento storico. Questo è ciò che emerge da uno studio in mano al Governo e che ha trovato conferma nelle parole di Alessandro Vespignani, ospite di Piazzapulita nella serata di giovedì 30 aprile. Rispondendo ad una domanda di Corrado Formigli, il fisico informatico, esperto di epidemiologia, ha confermato che le proiezioni sono realiste qualora si pensasse, a breve, di poter adottare il cosiddetto 'Tana libera tutti'.
Lo scenario sarebbe catastrofico poiché, nonostante il sensibile aumento della ricettività sanitaria, le terapie intensive in Italia sono salite a poco più di 8mila.
Numeri attendibili secondo Vespignani
Nelle ultime ore il dibattito relativo alle riaperture della Fase 2 è diventato anche politico. "Da uno studio - ha evidenziato Corrado Formigli - in mano al Governo è trapelato che i dati prospettano scenari pericolosi, il più pericoloso di tutti, in caso di situazione fuori controllo, porterebbe 151mila persone in terapia intensiva". Il conduttore ha ricordato come qualcuno, tra cui Matteo Renzi, abbia etichettato la divulgazioni di questo tipo come un tentativo di seminare panico e o comunque di diffondere allarmismo.
Pensiero che non trova la condivisione dello scienziato, che anzi conferma la tesi elaborata dal dossier in mano all'esecutivo. "Questo numero - ha affermato Vespignani - esce da quelle che noi chiamiamo proiezioni che vengono fatte su scenari non mitigati".
Vespignani a Piazzapulita afferma che c'è stesso problema in Usa
In sostanza, si tratta di tesi scientifiche che sembrano spiegare la scelta di usare molta prudenza da parte del Governo sulla cosiddetta Fase 2.
L'allentamento delle restrizioni è stato ritenuto troppo blando da quanti confidavano di rimettere in moto a pieno la macchina economica del Paese. Vespignani, però, ha un'idea abbastanza chiara sulla base delle evidenze scientifiche di cui è a conoscenza . "Nel caso si sbagli fortemente - ha rivelato - i numeri sono questi.
Abbiamo fatto lo stesso esercizio negli Stati Uniti dove si arrivano a contare milioni di morti. Se si fa in Italia si arriva a oltre 150mila in alcuni casi. Non è - ha proseguito - allarmismo, è la realtà se la gestione è sbagliata e si perde il controllo dell'epidemia. Se riapriamo con il famoso Tana libera tutti - ha chiosato - di cui ogni tanto si parla, ci si ritrova in questo tipo di situazione". Parole che, se non altro, invitano i cittadini a mantenere un comportamento conforme a quelle che sono disposizioni e regole finalizzate a contenere l'emergenza sanitaria in atto.