"Bisogna essere solidali con la vittima, con le sue sofferenze, anche se hanno la forma di un sorriso radioso". Sono le parole con cui Toni Capuozzo spiega il presupposto delle sue considerazioni relative alla liberazione di Silvia Romano. Per il giornalista di lungo corso non ci sono dubbi sul fatto che la ragazza sia una parte lesa di tutta la vicenda, ma dal suo pulpito arrivano parole particolarmente dure nei confronti delle Ong e del governo.

Per Capuozzo Silvia è come se fosse uscita dal coma

Silvia Romano, una volta tornata in Italia, ha raccontato di essersi convertita all'Islam nel corso della sua prigionia.

Ha negato di aver subito violenza da parte dei suoi rapitori ed all'aeroporto di Ciampino è sbarcata con un vestiario che richiama le tradizioni islamiche. Tutte notazioni che hanno dato adito a polemiche e dibattiti sulla vicenda. Punti di vista che non sembrano trovare l'approvazione di Toni Capuozzo che nell'apparente sensazione di benessere della ragazza rintraccia similitudini con l'evoluzioni di altri drammi. "Sembra quelle persone - ha detto - che escono da un coma e ti raccontano com'è la soglia diafana della morte, un senso di pace".

Capuozzo rivela di aver preferito inizialmente il silenzio

L'attacco, Toni Capuozzo lo riserva, invece, ad altri protagonisti della vicenda. "Tutto il resto - evidenzia - fa pena".

Tira in ballo le ong definite 'fai da te' per le quali lavorava Silvia Romano come attivista che, secondo il giornalista, farebbero pena perché "non pensano ai pericoli" e non "assicurano volontari malpagati". Parole dure sono anche quelle riservate a chi ha accolto la ragazza a Ciampino, con particolare ed evidente riferimento agli esponenti del governo.

Nella circostanza ad attenderla c'erano il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio "Fanno pena- - scrive Capuozzo - i governanti che allestiscono la passerella a Ciampino e si ritrovano una passerella degli Shebaab". Toni Capuozzo nella sua rassegna di invettive contro chi, a suo avviso, non farebbe una bella figura cita anche chi si scaglia contro la possibilità che sia stato pagato un riscatto per riavere la ragazza.

Li individua citando i "commenti rancorosi" di chi dice che sono soldi buttati. C'è, però, un principio dal quale non si distoglie: "Aisha, deve muovere solo pietà". Il riferimento è al nuovo nome acquisito da Silvia Romano una volta convertitasi all'Islam. Quelle del giornalista sembrano essere una serie di considerazioni contrassegnate da amarezza finalizzate, come lui stesso precisa, a spiegare il silenzio che aveva preferito tenere fino al momento del post su una vicenda molto dibattuta.