Il Coronavirus, la quarantena e le misure di contenimento hanno messo il freno all'Italia. Lo hanno messo anche alla sanità che ha dovuto posticipare moltissimi esami e interventi chirurgici in relazione alla necessità di limitare i rischi di contagio. In un'intervista a Repubblica, Pierluigi Marini, presidente dell'Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi), ha dato i numeri di una situazione che rischia di diventare emergenza, qualora non si torni presto a pieno regime nell'erogazione dei servizi per la salute dei cittadini. Il massimo dirigente dell'Associazione chirurghi ospedalieri italiani, tra l'altro, è primario al San Camillo di Roma.
Il coronavirus ha bloccato l'attività ordinaria
Molte persone hanno evitato gli ospedali nei mesi di marzo, aprile e, in parte, maggio e ora cercano di recuperare l'assistenza sanitaria di cui non hanno potuto o voluto usufruire. In molti casi è stato lo stesso sistema sanitario a cancellare gli appuntamenti meno urgenti. Gli ospedali si sono trovati a dover chiudere la sale operatorie o, in alcune situazioni specifiche, hanno dovuto dedicare alcune aree e strutture esclusivamente alla cura del coronavirus. Ci sono stati alcuni ospedali dove l'impossibilità di creare percorsi dedicati alla Covid-19 ha fatto sì che non si sia potuto accogliere pazienti colpiti da patologie diverse. Si parla, ad esempio, di tre milioni di persone in attesa di visita cardiologica, dodici milioni quelle che hanno bisogno di un esame radiologico.
Secondo Marini rischia di delinearsi una situazione di sovraccarico senza precedenti per il sistema sanitario. "Il nostro lavoro - evidenzia - si è interrotto quasi del tutto. Nel nostro Paese abbiamo circa mille nuovi casi di cancro al giorno". Inevitabile chiedere perciò un aiuto a governo e regioni affinché investano di conseguenza.
"Anche se - spiega Marini - lavorassimo il 20% più di prima, impiegheremmo mesi a raggiungere una cifra di interventi accettabile che colmerebbe il divario che si è creato".
Coronavirus ha creato un rischio correlato
Secondo i numeri riportati da Pierluigi Marini, durante la quarantena sono saltati ben 600mila interventi chirurgici, tra i quali almeno 50mila riservati a pazienti oncologici.
"Questa emergenza - ha detto - rischia di diventare più grave di quella della Covid-19". Lo scenario, a suo avviso, rischia di diventare particolarmente complicato. "Se - ha dichiarato - non facciamo ripartire tutta la sanità, le vittime potrebbero essere di più di quelle provocate dal virus". E attenzione perché il coronavirus adesso sembra fare meno paura, ma non è ancora stato sconfitto. I prossimi mesi si annunciano impegnativi per le strutture sanitarie.