Massimo Giletti rilascia un’intervista esclusiva al Corriere della Sera dove cerca di tracciare un bilancio della stagione televisiva che si sta concludendo. Il conduttore del talk show di La7 Non è l’Arena, in onda tutte le domeniche in prima serata, chiuderà infatti il suo programma con l’ultima puntata in programma domenica prossima, 14 giugno. Durante la chiacchierata con il giornalista Renato Franco, Giletti parla molto di politica, rivendicando le numerose inchieste portate avanti negli ultimi mesi, come quella sul caso Bonafede-Di Matteo, oppure quella sulle intercettazioni del magistrato Luca Palamara.
Pagelle anche ai colleghi Barbara D’Urso e Fabio Fazio. Quest’ultimo farebbe una televisione diversa dalla sua, di “intrattenimento”.
Massimo Giletti intervistato dal Corriere: ‘Io anarchico’
L’intervista del Corriere della Sera a Massimo Giletti viene preceduta dalla notizia che domenica prossima andrà in onda l’ultima puntata stagionale di Non è l’Arena.
Il conduttore afferma senza mezzi termini di essere già “proiettato al futuro” nonostante la “annata straordinaria” vissuta dalla sua trasmissione che, aggiunge con orgoglio, ha ottenuto una media di share del 7%. Una media di ascolto che a suo giudizio rappresenta un grande successo.
Giletti rivendica: ‘Raccontiamo la verità attraverso le inchieste'
Parte di questo successo, spiega Giletti, potrebbe essere dovuta al fatto che si è deciso di “raccontare la verità attraverso le nostre inchieste”.
L’intervistatore gli ricorda i diversi scoop fatti da Non è l’Arena nelle ultime settimane, come il botta e risposta in diretta tra il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il magistrato siciliano Nino Di Matteo.
Ma anche la prima intervista televisiva a Luca Palamara, al centro dello scandalo intercettazioni al Consiglio superiore della magistratura. Il caso Bonafede però, chiosa con amarezza Giletti, “conferma che la verità è un’utopia, soprattutto quando tocca il potere dei palazzi”.
Il giudizio su Fabio Fazio e Barbara D’Urso
Poi, Massimo Giletti, sempre parlando di mafia, cita una frase della moglie di Totò Riina sui presunti mandanti occulti delle stragi e racconta della foto di Falcone e Borsellino tenuta in bella vista nel suo studio: “Quel sorriso deve guidarci”.
Insomma, Giletti quest’anno ha deciso di affrontare temi meno leggeri rispetto al passato perché “il coronavirus ha infettato anche la scaletta”. E, a tal proposito, critica i virologi come Roberto Burioni o Fabrizio Pregliasco, i quali non avrebbero avuto l’onestà di dire di aver sbagliato. Giletti si definisce un anarchico, respinge le accuse di aver invitato troppe volte i leader sovranisti Matteo Salvini e Giorgia Meloni, nega di volersi candidare con la Lega.
Dopo aver definito Barbara D’Urso un “tesoro per Mediaset”, la stoccata finale è riservata al collega Fabio Fazio. “Scelsi la domenica per misurarmi con lui - rivela il conduttore - ha tantissimi meriti e un modo di fare tv diverso dal mio: io faccio inchieste, lui fa intrattenimento”.