Il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori ha attaccato oggi Regione Lombardia lanciando su Twitter l'accusa di aver secretato alcuni dati per provincia, relativi alla diffusione dell'emergenza Coronavirus. Una grave mancanza, a suo avviso, in quanto, in questo modo, i sindaci di ogni città lombarda non possono avere un quadro chiaro di ciò che sta accadendo nei loro territori.
L'attacco di Gori su Twitter a Regione Lombardia: dati secretati e poca trasparenza
Nella mattinata di giovedì 11 giugno, Giorgio Gori ha contestato Regione Lombardia frontalmente, denunciandone la poca trasparenza nella diffusione dei dati per provincia, relativi al numero dei decessi e dei guariti durante l'emergenza coronavirus.
"Da quando abbiamo segnalato che i decessi reali erano molti di più di quelli ufficiali, hanno secretato i dati per provincia" ha dichiarato Gori su Twitter senza troppi giri di parole. "Leggo che in Lombardia ieri ci sono stati 32 decessi per Covid. Non si sa però dove, in quale provincia, perché la Regione non comunica più i dati divisi" ha scritto sempre Gori facendo riferimento all'ultimo bollettino ufficiale arrivato dal Pirellone. Gori ha chiuso, poi, il suo intervento online con un appello al nuovo direttore generale della Sanità Marco Trivelli, arrivato mercoledì al posto di Luigi Cajazzo, al quale ha chiesto di partire proprio dai dati e dalla trasparenza.
Il sostegno del deputato Martina e la replica di Regione Lombardia
Il deputato del Partito democratico Maurizio Martina, anch'egli bergamasco, ha preso subito le parti di Gori su Twitter, chiedendo che Regione Lombardia fornisca tutti i dati relativi all'emergenza nella totale trasparenza e tenendo conto di una precisa suddivisione territoriale.
Alle dure parole espresse da Giorgio Gori e Maurizio Martina, Regione Lombardia ha replicato negando quanto affermato dal sindaco bergamasco e sottolineando l'infondatezza delle sue accuse. "La diffusione dei dati relativi al coronavirus da parte di Regione Lombardia verso le autorità sanitarie e verso i mezzi di informazione non è cambiata e continua a essere la stessa" ha spiegato il Pirellone nella sua nota.
Gori lancia il nuovo progetto '50mila test per Bergamo'
Il sindaco di Bergamo ha inoltre dato il via al nuovo progetto '50mila test per Bergamo', che offre ai cittadini bergamaschi la possibilità di sottoporsi gratuitamente al test sierologico e, qualora necessario, al tampone. Il progetto, sviluppato dal comune e sostenuto da diversi soggetti privati sotto la supervisione della Regione Lombardia e dell'Ats, partirà con i test su quella fascia di popolazione compresa tra i 18 e i 64 anni. A seconda della risposta ricevuta, si potrà poi estenderlo anche agli over 65, fino a comprendere tutta la popolazione a partire dai dieci anni. "Questa operazione non ha precedenti. Stiamo cercando di ridare fiducia ai cittadini di Bergamo, una città che ha pagato un prezzo altissimo per l'epidemia di Covid" ha sottolineato Gori.
Attraverso questa operazione, la speranza del sindaco è quella di individuare gli ultimi casi positivi, in modo tale da darli in carico all'Ats, affinché possa seguirli nella maniera adeguata, con l'obiettivo di azzerare i contagi. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana si è espresso molto positivamente a proposito di questa iniziativa, riconoscendo nella collaborazione tra Regione, comune di Bergamo e soggetti privati la strada giusta per portare a termine la battaglia contro la Covid-19. Per prendere parte al progetto, i cittadini bergamaschi potranno prenotarsi già a partire dal 12 giugno, mentre i prelievi cominceranno da lunedì 15 giugno con un ritmo di duemila al giorno e con la garanzia di avere i risultati in tempi quanto mai rapidi.