Gianluigi Paragone è stato ospite della trasmissione Quarta Repubblica. Rispondendo alle domande di Nicola Porro, ha espresso la sua opinione sugli scambi di battute tra Alessandro Di Battista e Beppe Grillo. Il senatore conosce il Movimento 5 stelle, essendone stato espulso solo qualche mese fa. Ha segnalato come, a suo avviso, il grande ispiratore del mondo pentastellato starebbe pensando a una nuova identità di partito che si avvicini al Partito democratico e che abbandoni il suo originale approccio critico all'Unione Europea.

Nel M5s disaccordo tra Grillo e Di Battista

A tenere banco, come detto, è lo scontro tra Alessandro Di Battista e Beppe Grillo. Il primo aveva dichiarato che, in caso avesse propositi da leader, Conte avrebbe dovuto partecipare a un congresso del Movimento 5 stelle e trovare legittimazione della propria leadership. Alle parole rese alla trasmissione Mezz'ora in più di Lucia Annunziata su Rai 3, Beppe Grillo aveva risposto in maniera dura. In particolare aveva fatto sottolineato come, prima dell'uscita di Di Battista, credeva di averle sentite tutte con i 'terrapiattisti e Pappalardo'.

Il disaccordo evidente tra il comico, in merito ad una possibile assemblea costituente, e uno dei suoi fedelissimi, ha sollevato dibattiti.

Secondo Paragone, però, Di Battista starebbe l'unico che sta tentando di difendere la vecchia identità dei grillini. "Oggi - afferma - il Movimento 5 stelle è una fake politica rispetto al programma con cui si è presentato alle elezioni e con cui prese il 33%". A suo avviso, avrebbe perso tutti i connotati di forza anti-sistema con i quali si era presentato all'opinione pubblica.

"Oggi - evidenzia - pensa di essere un pezzo del Pd ed una forza europeista".

Paragone dice che Conte serve a Grillo

Secondo Gianluigi Paragone, dietro le ultime mosse di Beppe Grillo ci sarebbe un preciso progetto politico "Ha in testa - afferma - di portare il Movimento 5 stelle sotto l'ala protettrice del Partito democratico unionista ed europeista".

Il prezzo da pagare, a suo avviso, è che si finisca con lo smentire se stessi ed il progetto in cui si creduto. Cosa che, ad esempio, secondo il senatore non farebbe Di Battista. "Dice - prosegue Paragone - delle cose in assoluta coerenza con l'origine del Movimento, non piace a Grillo che torna ad essere il padre padrone del grillismo".

Gianluigi Paragone ritiene che nel futuro del Movimento 5 stelle potrebbe avere un posto di spessore il premier. Il tutto per una precisa scelta di Beppe Grillo. "Punta - afferma il senatore - su Conte perché ha in mente questo soggetto piddino-europeista. Deve prendere uno che non abbia delle pagine Facebook pregresse in cui diceva il contrario rispetto alle cose che si si fanno oggi".

"Conte - conclude - non ha mai detto cose contro l'Europa o il PD. Serve per un nuovo soggetto politico e per una nuova carta d'identità".