Il Venezuela di Hugo Chavez avrebbe finanziato in nero il M5S con 3,5 milioni di euro. La consistente somma di denaro, contenuta in una valigetta, sarebbe stata consegnata direttamente al fondatore del Movimento Gianroberto Casaleggio, scomparso da qualche anno. A fare da tramite tra l'allora presidente venezuelano Chavez, il suo ministro dell'Interno Nicolas Maduro (divenuto poi suo successore dopo la morte) e i vertici pentastellati, sarebbe stato il console venezuelano a Milano.

Una vicenda raccontata e confermata dal quotidiano spagnolo Abc, ma sulla quale si sta formando una montagna di dubbi.

Il Corriere della Sera, ad esempio, scrive chiaramente che il documento che attesta il presunto passaggio di denaro potrebbe essere "falso". Gli 007 italiani in azione.

Soldi dal Venezuela al M5s, i dubbi del Corriere della Sera

Non appena si è diffusa la notizia del presunto finanziamento in nero da parte del Venezuela al M5s, i pentastellati hanno immediatamente alzato un fuoco di fila a difesa di Gianroberto Casaleggio e della onorabilità dell'intero Movimento. Davide, il figlio del fondatore, ha minacciato querele.

Alessandro Di Battista ha puntato il dito contro il "falso" scoop del quotidiano spagnolo. Ma anche il Corriere della Sera manifesta più di un dubbio sulla versione iberica. "Dubbi sull'autenticità del report venezuelano e sospetti su tempi e protagonisti", scrive infatti sul Corriere la giornalista Fiorenza Sarzanini.

Il giallo del simbolo del cavallino modificato

Fiorenza Sarzanini pubblica all'interno del suo articolo l'immagine del documento del Venezuela, ritenuto originale dai colleghi di Abc, mettendo in evidenza il fatto che il documento in questione porti la data del 2010, ma nel timbro presente sul foglio si noterebbe un simbolo, "un cavallino bianco con la testa rivolta all'indietro", che sarebbe stato utilizzato solo fino al 2006.

Dall'anno successivo, il cavallo ha cambiato posizione e il suo sguardo è rivolto verso il basso. Insomma, secondo la giornalista, i dettagli alimenterebbero il sospetto che quel documento "possa essere falso".

Le indagini degli 007 sul documento del Venezuela

Il sospetto è che, al contrario, si possa trattare di un "attacco per screditare i grillini e il governo italiano" da essi sostenuto.

Per questo motivo, rivela Sarzanini, l'intelligence italiana "si sarebbe attivata" subito dopo la pubblicazione del presunto scoop di Abc sui rapporti con il Venezuela.

Il timore dei nostri 007 è che ci si trovi di fronte a un "attacco agli interessi nazionali". Le anomalie presenti nel documento rilevate dagli esperti sarebbero infatti più di una. La prima, di cui si è già parlato, è quella che riguarda il cavallino. La seconda sarebbe l'assenza della dicitura "del potere popolare" che solitamente segue l'intestazione "ministero della Difesa". La terza riguarda data e timbro che sembrerebbero "aggiunti". Per questo l'Aise ha deciso di avviare immediate e minuziose verifiche in cerca della misteriosa "manina" che starebbe agendo contro il M5s.