Continua a fare discutere l'intervista di Marco Travaglio a Giuseppe Conte. L'interlocuzione tra i due pubblicata su Il Fatto Quotidiano del 13 luglio, è stata oggetto di un approfondimento da parte del direttore. Nel suo consueto editoriale ha, infatti, inteso manifestare il suo punto di vista su quelle che sono state le reazioni di alcune delle anime più importanti del Movimento 5 stelle su una battaglia iconica come la revoca della concessione ad Autostrade. "Colpisce - scrive Marco Travaglio - il silenzio di Luigi Di Maio". Dalla penna del giornalista giungono considerazioni particolarmente pungenti nei confronti dell'ex capo politico pentastellato.
Marco Travaglio analizza il comportamento di Di Maio
L'unica approvazione mostrata da Travaglio nei confronti di Di Maio riguarda il modo in cui sta conducendo la sua mansione di Ministro degli Esteri. Per il resto l'analisi del direttore suona quasi come una velata critica. Sottolinea come, solo un anno fa, "inseguiva Salvini nelle gare di rutti" e perdeva sempre. Una battaglia persa in partenza, a parere di Travaglio, tenuto conto che, a suo avviso, colui che definisce il Cazzaro Verde sarebbe campione nazionale per la disciplina.
Travaglio vuole che Di Maio spieghi i suoi incontri
Ma è su un altro punto che Travaglio pone ancor di più la sua lente d'ingrandimento. Il riferimento va ai presunti incontri con Mario Draghi e Gianni Letta.Il primo è l'ex presidente della Banca Centrale Europea e additato come possibile successore di Conte qualora dovesse cadere l'attuale maggioranza e si provasse a formare un altro governo di larghe intese.
Il secondo è una figura facente capo a Forza Italia e a Berlusconi. Si chiede Travaglio cosa centrino con la Farnesina Draghi e colui il quale etichetta come "vecchio lobbista del Partito Mediaset, privo di incarichi politici e istituzionali".
Rispetto a Mario Draghi, Travaglio enfatizza il concetto secondo cui, per molti, sarebbe la figura giusta per prendere le redini di un governo che avrebbe un sostegno traversale, in grado di avere credibilità in Europa.
A pagarne il prezzo sarebbe, eventualmente, Conte, la cui condotta trova approvazione da parte del direttore de Il Fatto Quotidiano. Allo stesso modo definisce Letta come "un emissario "del pregiudicato B.". Ovviamente non serve un grande sforzo di interpretazione per capire che quella 'B' puntata indica Berlusconi. Travaglio sottolinea come solo due anni fa Di Maio non ebbe accesso alla premiership per il suo diniego a un'eventuale stretta di mano con il Cavaliere.
"Ora - pone in risalto il giornalista - tra il lusco ed il brusco stringe la mano segretamente al braccio destro di B.". Secondo Travaglio, alla luce di queste circostanze descritte, gli elettori avrebbero diritto a una spiegazione. Non resta che attendere se ciò avverrà.