Fa già discutere il nuovo patto sull'accoglienza dei migranti presentato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L'esponente Politica tedesca ha annunciato nei giorni scorsi che la Commissione ha approvato la riforma delle politiche migratorie. Insomma, secondo il piano europeo, i migranti che sbarcano sulle coste del Vecchio continente dovranno essere redistribuiti tra tutti i Paesi membri. Ma i particolari contenuti nel documento non convincono affatto Gianluigi Paragone, L'ex senatore del M5S parla infatti di "schiaffo all'Italia" e teme che il nostro Paese possa trasformarsi nel "campo profughi d'Europa".

I particolari del Piano europeo sui migranti

Come appena accennato, è stata la presidente della Commissione europea a presentare le linee generali del nuovo piano preparato dai vertici europei per far fronte al problema dell'accoglienza dei migranti. Ovviamente, per renderlo operativo, serve il consenso dei vari Stati membri. Ma il rischio ora è quello di uno scontro tra i Paesi che affacciano sul Mediterraneo (come Italia, Grecia, Spagna e Francia) e il cosiddetto blocco di Visegrad (Paesi dell'Europa orientale come Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca), ma anche l'Austria. Ad ogni modo, il piano prevede un "sistema obbligatorio" di redistribuzione dei profughi in tutta l'Ue. Esiste però una scappatoia per quei Paesi contrari all'accoglienza.

Questi ultimi potranno, in alternativa, gestire obbligatoriamente le operazioni di rimpatrio di tutti i migranti che non hanno diritto di restare in Europa.

Le perplessità di Gianluigi Paragone

La notizia della proposta della Commissione Ue per contrastare l'emergenza migratoria lascia però perplesso Gianluigi Paragone. "Migranti, il nuovo patto Ue è uno schiaffo all'Italia", titola la sua riflessione pubblicata sui suoi canali social.

Il senatore ironizza sul fatto che ad Ursula von der Leyen siano serviti solo quattro minuti per lanciare il "nuovo e attesissimo piano europeo per la gestione dei migranti". Allo stesso tempo, però, aggiunge, "sono bastati 4 minuti all'Italia per capire di essere stata fregata un'altra volta dall'Europa".

'Nel piano sui migranti emerge un ricatto'

Paragone motiva il suo giudizio riflettendo sul fatto che, secondo lui, il piano presentato da von der Leyen "non prevede trasferimenti obbligatori di migranti sbarcati nelle coste Ue verso gli altri Paesi dell'Unione europea". Eventualità che rappresentava la "principale richiesta dell'Italia". Nel piano, poi, sarebbe presente una "sorta di ricatto". Ovvero lasciare la possibilità agli Stati membri di decidere autonomamente se offrire accoglienza ai migranti arrivati in un altro Paese, oppure pagare il loro rimpatrio. In questo modo, accusa Paragone, il nostro Paese diventerebbe il "campo profughi d'Europa". Insomma, conclude, un sistema basato su un sostegno volontario che per il senatore sono "solo chiacchiere".