Seconda ondata e possibile lockdown: I dati del bollettino dei contagi continuano a far segnare una crescita decisa nel numero degli infetti. Gli esperti sottolineano come la situazione sia diversa ribadendo contestualmente l'importanza delle contromisure da adottare. Come ha fatto Fabrizio Pregliasco. Il virologo dell'Università di Milano ha spiegato ai microfoni dell'Adnkronos Salute quelli che potrebbero essere gli scenari da qui in avanti.

Coronavirus: bollettino con numeri da grande ondata

I contagi del 9 ottobre salgono a 5.372 . Il dato è stato registrato a fronte di 129.471 test fattii.

Numeri che fanno sicuramente paura, ma che vengono mitigati dal fatto che molti sono asintomatici e che non si registra al momento la stessa pressione per le strutture ospedaliere che si aveva nella scorsa primavera, quando non c'era la stessa capacità di testare le persone e lo si faceva quasi solo con i sintomatici. L'obiettivo è quelli di evitare che il sistema ospedaliero non regga la pressione dovuta a nuovi possibili aumenti. E già gli esperti iniziano a sollevare ipotesi sul da farsi.

Pregliasco parla di chiusure anticipate locali e lockdown selettivo

Poche ore prima della pubblicazione del bollettino del 9 ottobre era arrivata un'intervista rilasciata da Fabrizio Pregliasco all'Adnkronos Salute.

Il virologo aveva spiegato quelli che potrebbero essere gli scenari nel momento in cui si arriverà a doversi confrontare con un possibile aumento dei contagi.

Quello che tutti vogliono evitare è la serrata totale a cui gli italiani sono stati costretti nella scorsa primavera. "Ritengo - ha detto Pregliasco - che non ci sarà un lockdown generalizzato".

Scongiurato però l'orizzonte peggiore, si prepara la strada ad altro tipo di restrizioni. Pregliasco ritiene molto probabile che un incremento quotidiano dei contagi, si parla di 7-8.000 unità con eventuale innalzamento della pressione sulla ricettività delle terapie intensive, debba essere arginato con misure precise: "Saranno necessari dei lockdown sartoriali o selettivi".

C'è attesa, inoltre, per quello che sarà il Dpcm del 15 ottobre. Pur non facendo menzione a quella scadenza, il virologo evidenzia come bisogna "prepararsi anche a riduzione di orari dei locali o pensare ad altre possibili opzioni per frenare il virus". L'invito resta sempre quello di mantenere comportamenti responsabili in base alle note disposizioni e ad attuare nel modo più stringente possibile le misure anti-Covid.