Myrta Merlino ha dedicato l'apertura de L'aria che tira al nuovo Dpcm. La conduttrice ha voluto segnalare quelle che, a suo avviso, sono aspetti che meriterebbero chiarimenti. Dalle parole della conduttrice della trasmissione di La 7 sono emerse riserve relative al provvedimento emanato dal governo. La giornalista ha rintracciato nel documento firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza punti che, a suo avviso, andrebbero chiariti. Allo stesso modo ha espresso la necessità che i cittadini sappiano con maggiori dettagli quello che è l'indirizzo del Paese per il prossimo futuro.
L'aria che tira: si parla del Dpcm
A determinare le nuove restrizioni del governo, come è noto, la nuova situazione relativa ai contagi da coronavirus. Nell'ultima settimana i dati del bollettino diffuso dalla Protezione Civile hanno avuto numeri che vanno oltre le 5000 unità. Il fatto confortante è che, al momento, si registra una netta prevalenza di asintomatici. Ciò che preoccupa è che il virus viaggia e lo fa molto veloce. Più si diffonde, più sarà probabile che vada a colpire categorie fragili e che di conseguenza il sistema sanitario vada sotto pressione. Le misure servono a mettere un freno a tutte quelle circostanze dove creare assembramenti risulta difficoltoso. Dagli sport di contatto amatoriali fino ai luoghi frequentati dai giovani in orari notturni.
Arriva, dunque, lo stop alla somministrazione di alcol al banco (o asporto) dopo le 21 e la chiusura dei locali alle 24. Provvedimenti che fanno discutere ma che, uniti all'obbligo di mascherina, rappresentano la prima serrata dopo la crescita esponenziale dei numeri.
Myrta Merlino chiede spiegazioni al governo Conte
Il provvedimento lascia però diverse questioni sospese secondo Myrta Merlino "Ci sono ancora - ha evidenziato - molti dubbi, molte contraddizioni e molte cose che non capiamo".
"Le cene - si è chiesta la conduttrice - a più di sei persone sono vietate o sconsigliate?". "E soprattutto - ha incalzato - chi controlla?".
La giornalista ricorda, ad esempio, il no della ministra Azzolina alla didattica a distanza, nonostante i governatori ne avessero chiesto il ripristino per evitare il sovraffollamento dei mezzi pubblici.
Nel discorso si fa menzione anche al fatto che il calcetto è vietato agli alduti, non ai ragazzi che, però, a loro volta devono stare distanziati negli istituti scolastici.
Permangono, inoltre, i dubbi se queste misure previste per 30 giorni ne possano anticipare altre qualora si verificassero altre condizioni. "Per il futuro - si è chiesta Myrta Merlino - si pensa a misure ancora più severe? E in quali casi?".
"A questo punto - ha proseguito - abbiamo il diritto di sapere e cosa sta facendo il governo nel frattempo".
Chiaro, inoltre, il riferimento alla voglia di conoscere quali strategie intenderà mettere in campo l'esecutivo a livello sanitario. "Sappiamo - ha chiosato la conduttrice - da decenni che dobbiamo chiederci innanzi tutto cosa possiamo fare noi per il nostro Paese, ma questa volta ci piacerebbe sapere cosa stiamo facendo noi per il nostro Paese"