Alessandro Sallusti dedica un editoriale a quello che potrebbe essere il nuovo Dpcm del 15 ottobre del governo presieduto da Giuseppe Conte. Quella del direttore è una notazione velatamente (neanche troppo, a dire il vero) critica nei confronti delle possibili misure restrittive anti-coronavirus. Il bollettino dei contagi diffuso dal Ministero della Salute segnala l'aumento quasi inesorabile dei contagi, ma il manifesta scarsa approvazione verso ciò che potrebbe essere regolamentato in fatto di restrizioni e libertà personali.

Coronavirus: il contagio familiare sotto osservazione

Quella di Alessandro Sallusti è la posizione legata alla prudenza e rispetto delle regole. Dalla sua penna emerge, però, quasi preoccupazione verso quello che viene definito "un terreno assai delicato" su cui il dibattito politico-scientifico e le conseguenti norme potrebbero arrivare. Il riferimento va al fatto che si sta spesso puntualizzando l'evidenza epidemiologica secondo cui il contagio sta dilagando soprattutto nel contesto familiare. Il giornalista stigmatizza l'ipotesi che si possa arrivare a determinare disposizioni relative agli ambiti delle mura domestiche. "Ci manca solo che lo Stato varchi la porta delle nostre case, che una legge stabilisca chi può entrare e chi no, chi deve uscire e chi può restare e a che condizioni".

L'editoriale di Sallusti si ribella ad eventuali norme per la casa

Il timore esistente rispetto al contesto familiare è che i giovani possano finire per contagiare i più anziani. I Soprattutto nel caso di soggetti in età giovane e con il rischio di essere asintomatici. Tuttavia, lo stesso Alessandro Sallusti sottolinea come non sempre si possa operare nell'organizzazione familiare in maniera tale da dividere i nuclei per fasce generazionali.

"Un conto - ha puntualizzato - è raccomandare prudenza anche nei rapporti famigliari e generazionali, altro è pensare di normare la vita privata con restrizioni e sanzioni". "Il poliziotto in casa, per favore, anche no". Secondo il direttore del quotidiano della famiglia Berlusconi, molti degli anziani sono più saggi di quanti governano e, a suo avviso, c'è soprattutto da fidarsi di loro con lo Stato "fuori dall'uscio".

Ovviamente quelle di Sallusti potrebbero essere considerate provocazioni, alla luce del fatto che non è possibile immaginare regole dedicate ai nuclei familiari. Inoltre, è più probabile che arrivino appelli al buonsenso in un contesto (quello extra-casalingo) dove le restrizioni saranno innegabilmente inasprite. Non resta che attendere per capire quali saranno le nuove disposizioni.