Andrea Scanzi scatenato contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il giornalista del Fatto Quotidiano è stato ospite di Otto e mezzo nella serata di lunedì 26 ottobre. Incalzato dalle domande della conduttrice Lilli Gruber sull’emergenza Coronavirus e sui rischi rappresentati dalla seconda ondata della pandemia, Scanzi replica attaccando duramente i leader di Lega e Fratelli d’Italia. La colpa di Savini e Meloni, secondo lui, è quella di non avere fatto nulla per evitare la seconda ondata e, al contrario, di averla anche alimentata con i loro comportamenti.

Andrea Scanzi ospite di Otto e mezzo

Parlando dell’ultimo Dpcm varato dal governo Conte, Gruber fa notare a Scanzi che non ci sono soltanto migliaia di italiani che scendono in piazza, ma anche presidenti di Regione che chiedono la modifica del provvedimento. E persino all’interno della maggioranza “ci sono degli scontri”, aggiunge la conduttrice di Otto e mezzo. Mentre l’opposizione si è dimostrata “durissima” nel confronti delle misure anti coronavirus prese da Palazzo Chigi. “Tu però hai detto, a proposito di Salvini e Meloni, che tutti possono criticare il Governo tranne loro due, perché?”, domanda al suo ospite.

L’attacco di Scanzi a Salvini e Meloni

“Perché basterebbe avere un po’ di memoria - replica secco Scanzi - e perché certi politici in questi mesi stanno avendo la faccia come il Bolsonaro”.

Il giornalista puntualizza di volersi riferire proprio ai leader di Lega e Fratelli d’Italia. Scanzi sostiene di non avere rivolto mai “mezza critica” a proposito di lotta al coronavirus né a Forza Italia di Silvio Berlusconi, né al partito di Carlo Calenda. Al contrario, rivendica di riferirsi solamente a Salvini e Meloni, oltre a “tutto quel mondo di pseudo informazione e pseudo virologi che gli hanno tirato la volata”.

Scanzi se la prende soprattutto con quelli che definisce “minimizzatori e riduzionisti” che durante questa estate ci hanno detto per mesi che stava andando tutto bene ed era inutile persino parlare del rischio seconda ondata. “Sono giorni che Salvini e Meloni chiedono cosa ha fatto il Governo per impedire la seconda ondata”, si infervora Scanzi.

Domanda “legittima” secondo il giornalista, ma che non può essere posta dai due leader politici.

‘In un Paese normale Salvini e Meloni dovrebbero stare zitti’

"Salvini - infatti - è uno che ha fatto assembramenti dal 2 giugno fino a 2-3 settimane fa, uno che faceva selfie senza lavarsi le mani, uno che prendeva i telefoni di tutti e si è vantato di non avere la mascherina quando ha partecipato ad un convegno di negazionisti organizzato da noti intellettuali come Siri e Sgarbi”, attacca l’ospite di Otto e mezzo. Giudizio durissimo anche per Meloni, della quale Scanzi riporta alcune dichiarazioni: “Stato di emergenza, al Governo pazzi irresponsabili (29 luglio)”, “Non ho scaricato l’app Immuni e invito tutti a non scaricarla (giugno)”.

Per Scanzi, dunque, non bisogna prendersi in giro perché, afferma, “siamo in un momento drammatico e devastante, le critiche sono legittime, le stiamo facendo anche noi”. Ma il giornalista del Fatto non può “accettare di sentire le critiche provenire da chi da mesi non ha fatto niente per impedire la seconda ondata, o addirittura hanno fatto qualcosa per alimentarla. In un Paese normale - conclude - gente come Salvini e Meloni dovrebbe avere almeno la decenza di stare zitta”.