Massimo Cacciari attacca il governo durante Otto e mezzo. Il motivo scatenante dell'indignazione del filosofo è il prolungamento dello stato di emergenza per il coronavirus e le norme contenute nel nuovo Dpcm come quella sull'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto. A discuterne con lui nella serata di martedì 6 ottobre, oltre alla conduttrice Lilli Gruber, c'è il direttore scientifico dell'Istituto Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito. Cacciari contesta la conduzione dell'emergenza da parte del governo Conte: "Per dire alla gente di mettersi la mascherina c'era bisogno di prolungare lo stato di emergenza?".

Massimo Cacciari critica il governo durante Otto e mezzo

La discussione tra Lilli Gruber, Massimo Cacciari e Giuseppe Ippolito si apre con la conduttrice che domanda al filosofo se metterà sempre la mascherina, come stabilito dalle nuove norme. La sua risposta è ovviamente positiva. Anche se, polemizza, "non è che il virus navighi ad una certa altezza e ad un'altra no". Quindi, precisa, quando ci si siede al ristorante e ci si leva la mascherina il rischio contagio aumenta. Si tratta di "regolamenti che hanno un significato molto relativo", chiosa puntando il dito contro il governo. E dunque, si chiede Cacciari, "che cosa hanno fatto in questi otto mesi per avere più strutture di terapia intensiva, sviluppare protocolli e intervenire più efficacemente sul virus anche senza il vaccino?

Quelli del governo facciano a meno di dire le put… che ho sentito dire, che se ci fosse stato Salvini al governo sarebbe stata ecatombe".

Botta e risposta tra Cacciari e Ippolito

Lo sfogo di Cacciari prosegue sul tema dell'obbligo di indossare la mascherina. "Per queste cose c'è bisogno di una situazione per cui tutto passa dai decreti della presidenza del Consiglio?

- polemizza il filosofo - C'è bisogno di una situazione di emergenza dal punto di vista politico e istituzionale? Per dire alla gente che deve mettersi la mascherina c'è bisogno di prolungare" lo stato di emergenza durante il quale "il parlamento non conta nulla per un anno?". Considerazioni molto dure dalle quali Ippolito prende le distanze.

Ne nasce una diatriba nel corso della quale Cacciari paragona la situazione attuale con quanto accaduto durante gli anni di Piombo, con i morti per le strade. In quel caso, però, non ci fu né "accentramento di poteri" né la dichiarazione dello stato di emergenza.

'Politica deve dialogare con la scienza'

Gruber domanda allora a Cacciari se secondo lui in Politica esista questa "tendenza inarrestabile di andare verso autocrazie o democrazie ridotte". Il filosofo replica definendo chiara questa tendenza verso "democrazie diverse", interpretate ad esempio dal presidente Usa Donald Trump. La politica, poi, prosegue Cacciari, deve dialogare con la scienza, appoggiando ricerca e formazione. Insomma, si dovrebbe fare "l'opposto di quella che è stata la politica italiana da 40 anni a questa parte", chiosa alzando i toni.

Il professor Ippolito si dice d'accordo ed invita il governo ad investire di più sulla ricerca per prepararsi alla "prossima epidemia", visto che gli Stati Uniti non sarebbero stati capaci di dimostrare di "aver messo in piedi un sistema di preparazione" contro il coronavirus.