Nicola Porro attacca Domenico Arcuri. Il conduttore di Quarta Repubblica accusa in pratica il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus di non essere all’altezza del compito affidatogli dal governo. Secondo Porro, Arcuri sarebbe solo un “grigio funzionario strapagato” che percepirebbe circa 750mila euro l’anno. Il giornalista critica duramente l’ultima conferenza stampa tenuta dal dirigente: “Lui è il genio’.

La conferenza stampa di Arcuri che fa infuriare Porro

La conferenza stampa a cui fa riferimento Porro è quella tenuta da Arcuri il 29 ottobre.

“Stiamo vivendo un nuovo dramma”, anche se diverso da quello della primavera scorsa, “i contagiati da coronavirus sono otto volte di più di 21 giorni fa, la progressione dell'Rt determina un raddoppio ogni settimana. Ogni numero vale più di mille parole”, ha ammonito il commissario. “Dobbiamo dire la verità agli italiani. Non abbiamo mai sottovalutato il problema in questi mesi, sapevamo che c'era una tempesta nel mondo e che prima o poi sarebbe arrivata da noi”, ha poi proseguito ricordando tutti gli sforzi messi in campo dal governo in questi mesi. "Spero di non ascoltare mai più appelli a non usare le mascherine o dichiarazioni sulla morte del virus o sulla necessità di mettere fine allo stato di emergenza", ha concluso il commissario straordinario.

Nicola Porro contro Domenico Arcuri

Secondo Nicola Porro, nella vicenda dell’emergenza coronavirus “si inserisce una roba” che lo fa “impazzire letteralmente”. Il giornalista cita una recente intervista rilasciata da Arcuri. “Solo il Fatto (Quotidiano ndr.) può pensare che der kommissar sia la persona adatta per gestire questa vicenda”, attacca Porro che invita tutti ad ascoltare anche l’ultima conferenza stampa del commissario straordinario.

“La dovete vedere perché vi inc… ancora di più - si infervora - con questa arietta grigia da funzionario che prende un milione di euro all’anno, 750mila all’anno (precisa) perché lui ha fatto le obbligazioni”.

‘Infallibile sui rapporti con la politica, da D’Alema a Conte’

Una persona “che sta lì e vi spiega che hanno sbagliato tutti gli altri, che lui non ha sbagliato niente.

Che tutti gli altri sono liberisti col cocktail, o regioni che non sanno fare il loro mestiere, o sindaci irrequieti”. Porro ironizza: “Lui è il genio, lui si chiama Arcuri. Uno a cui non affiderei neanche la gestione di un bar, perché lo farebbe fallire dopo tre secondi”. E invece, prosegue nella sua invettiva, “una cosa su cui lui è infallibile sono i rapporti con la politica, perché da D’Alema a Conte, questo grigio funzionario strapagato invece sta lì che ancora se la mena”.