Nei prossimi mesi l'Italia si gioca molto sul piano economico. Lo ha ricordato Massimo Giletti nel corso di un incontro svolto presso le officine Farneto di Roma. Il conduttore di Non è l'arena ha parlato dal palco dell'evento “Umanamente. Le imprese italiane nell'era dell'intelligenza artificiale”. Sono state parole significative quelle che hanno riguardato la necessità che Giuseppe Conte ed il suo governo si giochino al meglio le carte che hanno a loro disposizione. Tra queste ci sarà il Recovery Fund, I 209 miliardi che l'Unione Europea renderà disponibili per l'Italia.
Situazione pesantemente aggravata ovviamente da quelle che saranno le scorie di questa fase storica in cui l'economia risentirà degli effetti del coronavirus. E Massimo Giletti, nel suo intervento, ha voluto quasi richiamare il presidente del Consiglio Conte a prendere contezza della delicatezza del compito che avrà. Lo ha fatto con parole piuttosto significative nel delineare i possibili scenari.
Giletti parla a Conte, il presupposto è la situazione economica
L'epidemia di coronavirus rappresenta un unicum che ha innescato situazioni che mai si erano verificate a partire dal secondo dopo guerra.. Le misure messe in campo dall'Europa potranno essere un supporto importante, in attesa di capire se si sceglierà di utilizzare o meno il Mes.
Nel frattempo c'è il Recovery Fund e presto sarà il tempo di elaborare strategie che possano essere efficaci per il rilancio di un Paese. Presupposti come questi potrebbero aver spinto Massimo Giletti a esprimere il suo punto di vista su ciò che a suo avviso andrebbe fatto, con tanto di frecciate su alcune scelte fatte dall'attuale esecutivo e su determinati bonus come quelli sulle bici elettriche ed i monopattini.
L'avvertimento del conduttore di Non è l'arena
Il conduttore di Non è l'arena, in relazione al Recovery Fund, è stato chiaro. "Questo - ha detto - è un passaggio importantissimo". Il riferimento a Conte poi si fa chiaro: "Quando sento il presidente Conte dire: 'Vabbè, se non va bene non ci voterete più...' Non c'è seconda possibilità, se falliamo questa cosa qua, se metteremo i progetti sui monopattini di nuovo, anziché fare cose serie strutturali, è finita pe tutti".
"Non è che - ha aggiunto - lui va a casa, andiamo a casa tutti temo". E la previsione sul futuro, in caso di errori, si fa nefasta. "Diventeremo - chiosa Giletti - come l'Argentina con il debito grosso che abbiamo".