Il consenso degli italiani in favore di Giuseppe Conte starebbe calando. Ad affermarlo è Francesco Verderami. Il risultato di un recente sondaggio riservato darebbe il presidente del Consiglio in calo di popolarità tra gli italiani. Ma Verderami riporta anche le conclusioni a cui è giunto un report commissionato da alcuni investitori internazionali ad un istituto di ricerca italiano non meglio specificato: “Conte non sembra convincere più i cittadini”.

Giuseppe Conte ‘non sembra convincere più i cittadini’

La “narrazione” sul coronavirus fatta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte [VIDEO] “non sembra convincere più i cittadini, che nel quotidiano affrontano una realtà diversa da quella che viene loro rappresentata”.

È questa una delle affermazioni più significative contenute nel rapporto che riassume il risultato di uno studio commissionato ad un non meglio identificato istituto di ricerca italiano, da altrettanto ignoti “investitori internazionali”, i quali opererebbero nel “comparto assicurativo”. Rapporto di cui dà conto il giornalista Francesco Verderami nell’edizione online del Corriere della Sera di lunedì 19 ottobre.

Il risultato del sondaggio riservato su Conte: minimo storico di popolarità

Ma le brutte notizie per Giuseppe Conte non finiscono qui perché, come rivela lo stesso quotidiano milanese, un sondaggio riservato eseguito lo scorso fine settimana avrebbe certificato il “più consistente calo nell’indice di fiducia da quando guida il governo giallorosso”.

Il premier avrebbe perso il 3,8% della sua popolarità tra gli italiani in soli 10 giorni, arrivando a toccare il suo minimo storico a quota 40% di preferenze dei cittadini. Insomma, secondo Verderami, qualcosa avrebbe iniziato a “rompersi” nel rapporto tra il presidente del Consiglio e la “opinione pubblica”. Gli italiani, che nelle fasi iniziali della pandemia, avevano dimostrato pena sintonia con lui, ora si sentirebbero invece abbandonati a loro stessi.

I messaggi del premier generano un ‘effetto boomerang’ tra i cittadini

Sul banco degli imputati ci sarebbe la gestione della cosiddetta seconda ondata dell’epidemia di coronavirus. E i messaggi alla nazione di Conte, una volta considerati “rassicuranti”, rischierebbero ora di generare un “effetto boomerang”. Insomma le dichiarazioni di Giuseppe Conte sul fatto che sia stata riaperta la scuola vengono oggi equiparate con scherno allo slogan “abbiamo abolito la povertà” utilizzato dal M5S in occasione dell’introduzione del Reddito di cittadinanza.