Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - così come riportato da Repubblica - ha spiegato che, le festività natalizie del 2020, dovranno essere all'insegna della sobrietà: baci, abbracci, festeggiamenti e, in generale, una settimana di "socialità senza controllo" rischierebbe di far aumentare la curva dei contagi, con conseguente aumento del numero dei decessi e delle persone che richiedono un ricovero nei reparti di terapia intensiva. Eventualità, questa, che l'Italia "non può permettersi". La cosa fondamentale, al di là delle indicazioni che arriveranno dalla comunità scientifica, è agire con buonsenso.

'Ci auguriamo che l'economia possa svilupparsi'

Nonostante manchi più di un mese al Natale 2020, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunque preannunciato che le festività in arrivo a dicembre saranno inevitabilmente differenti da quelle alle quali eravamo abituati. Nonostante questo, comunque, l'auspicio del governo è che l'economia possa comunque riuscire a rilanciarsi: "Ci auguriamo che si possano comunque fare acquisti e scambiarsi doni". Sulle eventuali misure che l'esecutivo potrebbe prendere proprio a ridosso delle festività, il Premier ammette che, al momento, ogni valutazione in questo senso sarebbe prematura. Nonostante la curva epidemiologica sembra mostrare i "primi segnali positivi", nessuno si azzarda a ipotizzare quale sarà l'evoluzione in prossimità delle festività.

Le eventuali misure verranno prese, dunque, sulla base dell'andamento epidemiologico: "Ci stiamo preparando a vari scenari, ma ora non possiamo prevedere quale sarà la situazione".

'Dovremmo fidarci degli scienziati'

Il presidente Conte è poi intervenuto anche sulla richiesta arrivata dai governatori di ridurre i parametri sui quali decidere che grado di rischio assegnare alle regioni.

Al momento tale scelta si basa sulla valutazione di 21 parametri, troppi secondo i governatori che hanno chiesto di ridurli a cinque. Conte, parlando di tale richiesta, afferma di non essere in grado di valutare se ventuno parametri siano troppi o meno ma ritiene che, una eventuale riduzione, debba essere proposta da autorità scientifiche e non politiche.

Il premier lancia un appello: "Dovremmo fidarci degli scienziati". Nonostante questo, comunque, le richieste delle regioni saranno valutate durante "un contraddittorio" con il Ministro della Salute Roberto Speranza e il Presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro. Durante tale incontro si stabilirà se le richieste dei governatori hanno o meno un fondamento scientifico e se potrebbero migliorare il sistema di monitoraggio.