L'emergenza Coronavirus ha, loro malgrado, consentito agli italiani di familiarizzare con il termine Dpcm. Si tratta del decreto del presidente del Consiglio, in questo caso Giuseppe Conte, che di volta in volta sta determinando le restrizioni per i territori. Oggi l'Italia è divisa in tre zone: gialle, arancioni e rosse. Varietà cromatica che, in base all'intensità, indica il livello di rischio e il grado di restrizioni. A questa scomposizione del territorio nazionale, si accompagna un'ulteriore frammentazione determinata dalle regolamentazioni a volte regionali e a volte comunali.
Sono gli amministratori a determinare ulteriori chiusure e divieti, come previsto dal Dpcm. L'esempio più eclatante arriva forse da un comune del Veneto. Si tratta di Cittadella dove in provincia di Padova non si potrà più fumare in strada.
Coronavirus: restrizioni e centri storici off limits
Quello dell'impossibilità ad accendersi una sigaretta tra le vie pubbliche non è l'unica infrazione in cui si può imbattere se non si conoscono le norme. A Verona e Pesaro, ad esempio, è stato disposto che si possa transitare in unico senso in alcune vie cittadine. I pedoni dovranno perciò rispettare il senso di marcia come accade alle automobili.
Una criticità emersa in queste settimane è stato il fatto che, anche con i negozi chiusi, si siano viste scene con lungomari e vie del centro afffolllati nei fine settimana.
A Rimini, ad esempio, non si potrà sostare sul lungomare, l'unica possibilità di passare dall'area è quella di transitare (camminando o correndo). A Bari è stato messo il "lucchetto" a giardini pubblici e skatepark.
Città dalla grande densità abitativa come Roma hanno disposto annunci col megafono tesi a ricordare i comportamenti da tenere e le norme da rispettare.
Previsti anche controlli con gli elicotteri. Genova, invece, ha interdetto alla circolazione il lungomare, a Livorno non sarà possibile accedere ai moletti, a Perugia è stata la chiusa la scalinata della cattedrale di San Lorenzo.
Dpcm: l'Italia è sempre meno gialla
Tutte circostanze che generano un panorama particolarmente eterogeneo sul fronte delle norme, senza dimenticare che il mosaico cromatico delle zone è caratterizzato da un gradualità in costante divenire.
L'esempio è arrivato dal fatto che, in base al Dpcm in vigore dal 6 novembre e alle nuove rilevazioni dei dati, a partire da domenica 15 altre regioni vedranno innalzato il proprio livello di rischio. Campania e Toscana diventeranno, infatti zona rossa. Marche, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia saranno arancioni.