Il Coronavirus catalizza le cronache politiche ed economiche. Le misure restrittive, le decisioni del governo e i ristori per le attività sono l'attualità. Verrà anche il momento di pensare al dopo-Covid. Quando si raccoglieranno i cocci di una situazione che, per anni, lascerà strascichi sull'economia del Paese in attesa di capire in cosa, concretamente, si tradurrà il sostegno d'Europa, oggi identificato in Recovery Fund, Sure e Mes (come eventualità). Romano Prodi, in un'intervista a La Stampa, non ha nascosto una certa preoccupazione rispetto a quelli che sono gli orizzonti futuri.

Le misure di sostegno alle categorie colpite dalle chiusure e le spese in genere per affrontare questa fase storica peseranno. Molti di questi sforzi andranno ad ingrassare il debito pubblico. Proprio su questo punto l'ex premier ha segnalato la necessità, anche se difficile, di guardare oltre. Lo ha fatto non mancando di mettere in evidenza il fatto che, ad oggi, manchi una proposta che permetta di avere una visione ad ampio respiro.

Romando Prodi segnala mancanza di visione per il futuro

"Dobbiamo - ha detto Romano Prodi - cominciare anche a pensare al domani, altrimenti restiamo indietro rispetto ad altri paesi". Parole che sottolineano come, ad oggi, sarebbe il momento di guardare oltre un'emergenza che monopolizza l'attenzione pubblica.

"Quel che mi preoccupa - ha puntualizzato - è che in questi giorni corriamo di emergenza in emergenza, e ne capisco la ragione, ma non vedo la riflessione comune su cosa ci possa portare su un terreno di crescita".

A suo avviso la strategia di praticare la rincorsa ad ogni istanza potrebbe risultare controproducente, soprattutto in virtù di quella che avverte come un'assenza di proposta per il dopo.

In particolare segnala anche la mancanza di una politica di investimento che sia in grado di fungere da preparazione ad un domani.

Il futuro si compromette soprattutto per i più giovani

Oggi si assiste ad un debito che si allarga e che rischia di pesare sulle nuove generazioni. Nell'articolo, in particolare, si fa menzione a chi oggi ha 15,20 e 25 anni e che potrebbe trovarsi a pagare la necessità di dare sussidi oggi.

"La questione - ha detto Prodi - mi preoccupa. Il debito che stiamo accumulando può essere giustificabile ma è pesante". Arriverà, però, il momento in cui i nodi verranno al pettine e sarò necessario capire come venire a capo del problema della sovraesposizione dei conti pubblici. Secondo l'ex premier possono esserci due percorsi per venirne a capo. "Inflazione che - specifica - non mi auguro o crescita molto forte, che auspico".