Il giornalista Nicola Porro critica il contenuto del Dpcm anti Coronavirus in vigore da questo venerdì 6 novembre. Al giornalista Mediaset non va bene il sistema inserito nell'ultimo Decreto del presidente del consiglio dei ministri con cui si decide se una regione debba essere dichiarata zona rossa, arancione o gialla. Per stabilirlo, il governo guidato da Giuseppe Conte sta utilizzando un algoritmo che analizza 21 diversi parametri. Secondo Porro si tratterebbe di un sistema ingiusto perché, a suo modo di vedere, se si finisce in quella rossa come già accaduto a Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria, poi sarebbe difficile uscirne in tempi brevi.

Nicola Porro: ‘I misteri dell’algoritmo’

Porro inizia la sua rassegna stampa di venerdì 6 novembre parlando dei dubbi delle regioni sui parametri utilizzati dal governo per stabilire se una regione debba essere gialla, arancione o rossa. Il giornalista spiega che esistono 21 parametri, anche se al loro interno “la costruzione dei criteri con i quali uno decide zona rossa, arancione o gialla è secretata per motivi di privacy”.

Insomma, quelli che il conduttore del talk show Mediaset Quarta Repubblica definisce i “misteri dell’algoritmo, come quelli di Google o Amazon che ci fanno comprare sempre le stesse cose”. Ma, aggiunge Porro, gli algoritmi non sono tutti uguali. A volte possono rivelarsi utili e altre, come nel caso del Dpcm, assolutamente incomprensibili.

Porro: ‘Se Rt diminuisce non è automatico che ti tolgano da zona rossa’

Con l’algoritmo utilizzato dal governo, aggiunge poi Nicola Porro rivolto ai cittadini lombardi, piemontesi, valdostani e calabresi, “una volta che sei diventato zona rossa col cavolo che esci”.

Esiste infatti un “criterio prudenziale” con cui il governo Conte stabilisce che se una regione passa ad un tasso Rt di contagio da 1,6 a 2 diventa rossa.

Ma se questo tasso diminuisce dal valore 2 a 1,8 o 1,7, commenta adirato il giornalista, “non è automatico che ti tolgano dalla zona rossa”.

‘Imprudenza aver dichiarato zona rossa la Lombardia’

Insomma, precisa nuovamente Porro, quando l’indice Rt sale si finisce subito in zona rossa. Mentre, quando scende, “bisogna essere prudenti”.

Un sistema che, secondo l’opinione del conduttore di Quarta Repubblica, “non considera l’imprudenza” di aver dichiarato zona rossa la Lombardia, regione “più importante d’Italia in cui si produce in Europa” che ora “sta morendo”. A questo proposito, Nicola Porro polemizza con i “cari amici romani”, i quali non starebbero tenendo conto che la Lombardia “quando si ferma, col ca… che paghiamo stipendi, Pil e debito pubblico”.