Il 9 dicembre è in programma lo sciopero dei lavoratori del pubblico impiego. Sciopero nazionale proclamato dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil per protestare contro i pochi fondi che, a loro parere, il governo Conte avrebbe stanziato in favore degli statali per rinnovi di contratti e nuove assunzioni. Una iniziativa che ha sollevato diverse polemiche, con ripetuti inviti rivolti agli statali di andare a lavorare quel giorno. Dall’altra parte della barricata, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, assicura che la data del 9 dicembre non è stata legata di proposito alla Festa dell’Immacolata del giorno precedente allo scopo di fare “ponte”.

Intanto, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, considera lo sciopero inopportuno in un momento così difficile per il nostro Paese.

Sciopero degli statali confermato il 9 dicembre

Al momento, dunque, lo sciopero degli statali del 9 dicembre sembra confermato. I sindacati hanno organizzato questa iniziativa per protestare contro la “mancanza delle necessarie risorse per lavorare in sicurezza”, ma anche allo scopo di “avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato per il finanziamento dei rinnovi” dei contratti di lavoro. Protesta difesa a gran voce da Maurizio Landini. “Quando proclamano uno sciopero i lavoratori perdono soldi: quindi nessun ponte ma la rinuncia ad una parte dello stipendio per ottenere miglioramenti e difendere i diritti”, dichiara il segretario Cgil.

La domanda di Lilli Gruber a Conte sullo sciopero degli statali

Nella serata di lunedì 23 novembre, Giuseppe Conte accetta di farsi intervistare da Lilli Gruber nello studio di Otto e mezzo, il talk show di La7. “Senta, le voglio chiedere qualche cosa dei sindacati del pubblico impiego - gli domanda ad un certo punto la giornalista - hanno annunciato uno sciopero per il 9 dicembre perché dicono che sono insufficienti gli stanziamenti previsti nella manovra economica per rinnovi contrattuali e assunzioni.

Lei negozierà o pensa che è una categoria comunque molto protetta e in una fase come questa dovrebbe abbassare le pretese?”, chiede a Conte.

Il parere del premier: ‘Penso non sia questo il momento di scioperare’

“Lo sciopero è un diritto costituzionalmente tutelato - ci tiene a precisare inizialmente il presidente del Consiglio - quindi non mi permetto di entrare nel merito della decisione.

Certo - obietta però Conte - penso che non sia questo il momento per scioperare”. Il premier fa notare con decisione che “con l’emergenza che il Paese sta vivendo, sociale, economica, sanitaria, in questo momento scioperare per un rinnovo contrattuale per incrementare risorse già cospicue che abbiamo stanziato, 400 milioni, non è un bel messaggio per l’intero Paese. Mi permetto di dirlo ai sindacati”, prosegue poi rivolgendosi direttamente alle sigle sindacali. “Quindi non pensa alla precettazione?”, insiste però Lilli Gruber. “Non credo”, replica il premier chiudendo il discorso.