I primi dati del 2021 sul contagio da Coronavirus non sono incoraggianti. In attesa che quello appena iniziato diventi l'anno del vaccino, la Covid torna a fare paura visto l'aumento dei casi. Il tutto nonostante, in via eccezionale e per tutto il periodo natalizio, sia stato disposto un decreto ad hoc finalizzato ad inasprire le restrizioni del Dpcm e limitare le possibili occasioni di convivialità delle feste. A fare il punto della situazione è stato il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco. In un'intervista rilasciata a La Stampa ha sottolineato come il quadro che si sta delineando ad oggi prefigura una possibile "terza ondata" e soprattutto evidenzia come forse servirebbero "misure più rigorose" ai fini di un contrasto più efficace della diffusione del Sars-Cov2.

Pregliasco: "L'anno nuovo non promette bene"

Da tempo gli esperti sottolineano il rischio che il 2021 possa aprirsi con una recrudescenza della seconda ondata o addirittura con l'innesco di una terza. Allo stesso modo era noto che affinché il vaccino riesca ad avere un impatto significativo sul quadro epidemiologico sarà necessario attendere diversi mesi. Nel frattempo c'è da stringere i denti ed evitare gli scenari peggiori come, ad esempio, un nuovo tsunami sulle strutture ospedaliere che potrebbe dipendere una vigorosa ripresa del contagio. E il monito lanciato da Fabrizio Pregliasco appare piuttosto chiaro. "L'anno nuovo - ha specificato - non promette bene. I numeri di questi giorni non consentono di stare tranquilli e prefigurano una terza ondata.

Che speriamo non sia un'ondona".

Coronvavirus, Pregliasco invita a dimenticare per il momento i ritrovi

Si arriva, perciò, al punto in cui si ipotizza quali possano essere le strategie migliori per evitare che il peggio si profili all'orizzonte, E al momento quello che si delinea all'orizzonte è l'ipotesi di arrivare a nuove restrizioni.

"Grazie all'impegno di tutti - ha precisato Pregliasco - nei mesi scorsi sono stati raggiunti risultati importanti, ora la curva rallenta troppo lentamente per cui è urgente intervenire con nuove misure". "Durante le feste - ha proseguito - è stato concesso qualche strappo, ma pranzi, cene e ritrovi vanno dimenticati fino al vaccino"

Covid, Pregliasco chiede più restrizioni

Scadenza indicata in maniera generica, ma che verosimilmente identifica il momento in cui ci sarà una consistente fetta della popolazione vaccinata, magari al punto da essere arrivati all'immunità di gregge.

Il prossimo 7 gennaio, in teoria, decadrebbe la zona rossa nazionale, lasciando spazio alla tripartizione cromatica del territorio con livelli di restrizioni crescenti a partire dalla zona gialla. Ma Pregliasco rispetto all'ipotesi di proseguire in "rosso", è molto chiaro: "Senza dubbio bisogna continuare in questo modo".

Da parte del docente dell'Università d Milano è emersa l'idea secondo cui potrebbe essere opportuno andare a rivedere quelle che sono le linee guida attraverso cui si arriva a definire il livello di rischio di ciascun territorio. "Non c'è - ha aggiunto - un manuale per il lockdown e bisogna procedere per tentativi, ma sarebbe bene che dopo il 7 tutte le regioni aderissero a regole più rigorose".