Il 2021 sarà l'anno in cui la vaccinazione potrebbe togliere l'umanità dall'incubo Coronavirus. Prima però ci sarà una fase in cui si dovrà convivere con il virus. Ci sono pochi dubbi sul fatto che si tratterà di mesi in cui occorrerà abituarsi all'idea che si dovrà proseguire con misure di contenimento e restrizioni finalizzate a non incrementare e magari a far abbassare il numero dei contagi. Ci si interroga, però, su ciò che potrà accadere a gennaio. E, in un'intervista a La Stampa, il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, ha espresso un proprio pensiero molto chiaro.

Ha sottolineato ad esempio come non sarebbe il caso di riprendere le attività didattiche in presenza sulla base di quella che è l'attuale situazione epidemiologica. Ha, semmai, espresso parere favorevole rispetto all'idea che si possa prorogare lo stato di zona rossa nazionale fino a metà gennaio.

Zona rossa nazionale, secondo Ricciardi dovrebbe essere prolungata

Più volte gli esperti di epidemiologia hanno segnalato come non esista un manuale che spieghi come affrontare una pandemia come quella vissuta dall'umanità nel 2020. I dati empirici hanno messo in rilievo come la soluzione più efficace ai fini del contenimento dei contagi siano le serrate totali. Soluzioni, però, non sempre compatibili con gli aspetti legati al tessuto economico e sociale.

"Per abbassare davvero la curva dei contagi, lo abbiamo visto, l'unica strada - ha puntualizzato il medico - è quella di lockdown lunghi e nazionali".

Secondo Ricciardi una possibile soluzione potrebbe essere quella di estendere il range temporale in cui applicare la "zona rossa" nazionale disposta per gran parte del periodo natalizio.

"Andrebbe - ha specificato Ricciardi - prolungata fino a metà gennaio". Al momento, a partire dal 7, dovrebbero tornare in vigore i colori per ogni regione che, in molti casi, dovrebbero essere gialli.

Riaperture scuole, il punto di vista di Ricciardi

Adesso è, però, anche il momento in cui si provano a capire i margini di un possibile rientro tra i banchi degli studenti oggi in didattica a distanza.

"So - ha ammesso Ricciardi - che è impopolare dirlo, ma non è il caso. Si possono riportare i ragazzi in classe solo con una circolazione bassa del virus, non con quella attuale".

Molti esperti sottolineano come non sia tanto l'ambiente scolastico a indurre il rischio di contagi, quanto tutta la mobilità che si genera fuori in ragione dell'apertura delle scuole, a maggior ragione in un contesto epidemiologico. E il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza sembra essere sulla stessa lunghezza d'onda sottolineando che il rischio non è certo all'interno degli istituti scolastici. "Le scuole - ha specificato - sono ambienti sicuri, ma è la situazione esterna a sconsigliarne la riapertura.

Altrimenti rischiamo di richiuderle nel giro di poche settimane".

Vaccino Covid, per Ricciardi l'ipotesi patentino

Nel corso dell'intervista c'è stato anche un passaggio relativo alla possibilità che i cittadini vaccinati possano ricevere "una specie di patentino". Ricciardi cita l'esempio di alcuni paesi asiatici dove è stato introdotto un sistema che, una volta approfondito dal punto di vista giuridico, potrebbe essere valutato per l'Italia. "Basta - ha spiegato il consigliere del ministro della Salute- ricevere sul telefonino il codice dell'avvenuta vaccinazione e mettere su un apposito lettore all'ingresso di cinema teatri, stadi di calcio e luoghi simili. Entra solo chi ha il codice che certifica la protezione".