Fabrizio Pregliasco è tornato a parlare di coronavirus. Lo ha fatto ai microfoni di Radio Anch'io su Radio Rai. Nell'occasione si è soffermato su quella che è la situazione attuale legata al contagio, per la quale si sta alimentando un dibattito relativo all'opportunità di nuove norme. Un'Italia largamente in zona gialla si sta confrontando con scene di grandi folle di persone nei centri storici, che non fanno nulla contro le regole, ma che creano situazioni potenzialmente ad alto di rischio per una possibile diffusione del contagio.

Il virologo dell'Università di Milano ha confermato il fatto che si stiano identificando nuovi ceppi di Coronavirus.

Tuttavia, come lui stesso ha sottolineato, non dovrebbero alterare le speranze rispetto alla funzionalità dei vaccini pronti ad essere somministrati.

Coronavirus, il problema delle folle per le strade

Il primo tema affrontato è stato la situazione epidemiologica. Pregliasco ha spiegato il suo punto di vista da scienziato. "La situazione - ha precisato - di fatto ancora non ci soddisfa in termini di abbassamento del numero di casi giornalieri. Siamo riusciti a piegare la curva, non è un picco montagnoso ma una collina digradante, ma lentamente. Questo dimostra che il lockdown fatto in questo modo serve, ma non è sufficiente". "Si sperava che, ad ottobre, gli sforzi - ha proseguito - potessero darci libertà.

Quello che oggi si vede è anche la difficoltà di governare questa definizione di zona gialla ed arancione". "Ci siamo resi conto - ha aggiunto - che aprendo i negozi le persone si muovono e non c'è un meccanismo per scaglionare, far defluire i cittadini"

Nei prossimi giorni, tuttavia, si capirà quale potrà essere lo scenario determinato da nuove decisioni del governo sulle regole da seguire.

Virus e varianti, Pregliasco spiega il suo punto di vista

Pregliasco è, inoltre, tornato a sottolineare la perfidia del virus. Molto spesso corre invisibile per via della grande presenza di persone sintomatiche o paucisintomatiche, rendendo difficile individuare l'esatta circostanza in cui è maturato un contagio.

Dal Sud dell'Inghilterra è arrivata la notizia di una possibile variante del virus.

Una notizie che non sorprende Pregliasco. "Ci sono - ha spiegato - ormai sei-sette varianti genetiche che si stanno identificando, perché questi virus evolvono. Questo non ci piace, perché almeno le indicazioni dicono: virus meno cattivo dal punto di vista dell'infezione, ma più diffusivo. Questo non è bello".

Tuttavia, c'è ottimismo sul fatto che questo mantenga comunque la bontà del vaccino che sta per arrivare. "Ad oggi - ha spiegato il virologo - sembra proprio di si. Speriamo".