Secondo Andrea Scanzi, il leader della Lega Matteo Salvini “porta una sfiga che ne basterebbe la metà”. Il riferimento del giornalista del Fatto Quotidiano è all’iscrizione di Salvini alla piattaforma social dell’ultradestra, Parler, chiusa poche ore dopo per i troppi messaggi inneggianti all’odio. Ma Scanzi, ospite di Lilli Gruber a "Otto e mezzo" insieme a Pierluigi Bersani, ne ha anche per tutta la destra italiana e per Giorgia Meloni in particolare. La leader di Fratelli d’Italia, secondo lui, non avrebbe condannato in maniera decisa le violenze scoppiate durante l’assalto al Congresso americano da parte dei sostenitori di Donald Trump.
Ad Otto e mezzo si parla di Donald Trump
Durante Otto e mezzo si discute anche sul fenomeno del trumpismo. Secondo Bersani in Italia esiste “una destra con dei caratteri anche regressivi”. La sua speranza è che la “lezione americana”, ovvero il fallito assalto al Congresso da parte dei sostenitori di Donald Trump, “possa rinvigorire le pattuglie liberali che si muovono ancora, seppur con fatica, nella destra italiana”. Più corrosiva, come ci si poteva aspettare, l’opinione di Andrea Scanzi. Il giornalista afferma di non aver affatto visto “questo allontanamento da ciò che è successo attorno a Trump, gli scontri, da parte della destra italiana”, aggiungendo di non esserne per nulla stupito.
Andrea Scanzi: ‘Donazzan ha cantato Faccetta nera’
“Abbiamo una destra che è tanto destra e poco centro - fa notare l’editorialista del Fatto Quotidiano - una destra populista, sovranista, che spesso titilla l’aspetto peggiore del Paese”. In questo senso, Scanzi intende fare tre esempi. Il primo ha per protagonista l’assessore all’Istruzione della Regione Veneto governata dal leghista Luca Zaia, “tale Donazzan, quota Fratelli d’Italia, che ieri ha cantato Faccetta nera”, racconta Scanzi chiedendo polemicamente se sia una cosa normale nel 2021.
Per lui no, “però evidentemente è normale per la destra italiana”, chiosa.
L’affondo di Scanzi contro Salvini e Meloni
Il secondo esempio di Andrea Scanzi punta dritto su Matteo Salvini che “stamattina si è iscritto tutto gioioso ad una piattaforma social dell’ultradestra, trumpiana, che si chiama Parler, dicendo ‘seguitemi anche qui’- attacca il giornalista - Tra l’altro poche ore dopo la piattaforma ha chiuso perché ultimamente Salvini porta una sfiga che ne basterebbe la metà”, ironizza in maniera molto dura.
Ma il “peggiore” dei suoi esempi riguarda Giorgia Meloni perché la leader di Fratelli d’Italia, “poche ore lo scontro al Campidoglio ha avuto il coraggio di scrivere ‘cessino le violenze come ha chiesto Trump’. "Eh no, Meloni - la bacchetta Scanzi - non è che lo ha chiesto Trump, lui ha fatto in maniera tale che ci fossero le violenze. Poi è troppo facile dissociarsi se hai utilizzato per mesi e per anni dei toni che fomentavano quelle violenze”, In conclusione, al giornalista sembra che i toni utilizzati dal presidente americano uscente “non siano così lontani da quelli che utilizzano i leader della destra italiana”.