Twitter decide di limitare temporaneamente l’account ufficiale del quotidiano Libero e sul social network dei cinguettii si scatenano i commenti. Da una parte, il fondatore del giornale, Vittorio Feltri, e i politici di destra come Giorgia Meloni e Matteo Salvini, paragonano ciò che sta accadendo alla censura subita da Donald Trump e denunciano l’attacco alla libertà di pensiero. Dall’altra, però, migliaia di utenti del web commentano la limitazione temporanea di Libero esultando perché, a loro modo di vedere, Feltri e i suoi collaboratori avrebbero da tempo violato le regole democratiche con i loro articoli provocatori.

Twitter contro Libero: ‘Questo account è temporaneamente limitato’

Se, nella giornata di martedì 12 gennaio, si prova a collegarsi con il profilo Twitter di Libero, ci si trova di fronte al seguente messaggio: “Attenzione, questo account è temporaneamente limitato. L’avviso qui presente ti viene mostrato poiché l’account in questione ha eseguito delle attività sospette. Vuoi davvero proseguire?”. Se si decide di cliccare sul banner, si riesce comunque ad entrare sul profilo del quotidiano, anche se non possono essere postati nuovi messaggi da diverse ore. Le motivazioni di questo ban temporaneo, fanno sapere da Libero stesso, potrebbero anche dipendere dall’attività di un hacker esterno sul loro profilo, oppure da segnalazioni in massa di altri utenti.

Le reazioni della destra, da Feltri a Salvini: ‘Libero come Trump’

“Noi siamo come Trump, va bene - commenta quanto accaduto Vittorio Feltri - Io ritengo che Twitter sia guidato da una banda di poveri ignoranti che non capiscono le parole, penso possano avere interpretato male alcuni interventi. Mi fa anche piacere sottolineare la loro ignoranza”.

Un intervento durissimo contro i vertici del social network, al quale però Feltri riconosce il diritto alla censura di chiunque in quanto azienda privata. Comunque sia, conclude, “Libero come Trump”. Immediata “solidarietà contro ogni tipo di censura” viene espressa da Matteo Salvini nei confronti del quotidiano. “Voltaire reinterpretato dalla sinistra dei giorni nostri - scrive invece Giorgia Meloni - non sono d'accordo con quello che dici e combatterò fino a farti sparire perché tu non possa dirlo”.

L’allarme di Senaldi e i commenti social in favore di Twitter

A colpire è anche la reazione del direttore di Libero, Pietro Senaldi. “Scritta intimidatoria - così giudica il messaggio di Twitter - non vorremmo mai che chi avesse proseguito e si fosse inoltrato nella lettura del nostro profilo Twitter corresse il rischio di essere censurato”. Dall’altra parte della barricata, dopo diverse ore dallo scoppio del ‘caso Libero’, latitano ancora le reazioni di personaggi politici o operatori dell’informazione noti al grande pubblico. La condanna dei titoli e degli articoli di Libero, viene affidata agli utenti del social network. Secondo molti di loro, infatti, come si può leggere tra le migliaia di commenti, Twitter avrebbe fatto benissimo a limitare l’account di Libero. Anzi, lo ha fatto in maniera tardiva e in modo non definitivo.