Andrea Scanzi critica duramente Matteo Renzi. Le trattative per cercare di formare un nuovo governo, probabilmente un Conte-ter, sono ancora in corso. Ma, dalle indiscrezioni che trapelano fuori da Palazzo Chigi, sembra che il leader di Italia viva stia continuamente cercando di alzare la posta. Nelle ultime ore si è diffusa la voce di un possibile arrivo al governo, in un ruolo pesante di ministro, da parte della sua fedelissima Maria Elena Boschi. Il giornalista del Fatto Quotidiano, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, punta il dito contro Renzi accusandolo di pretendere tre o quattro ministeri, compreso quello dell’Economia, nonostante il suo partito sia dato dai sondaggi intorno al 2-3%.

Andrea Scanzi a Otto e mezzo: ‘Andremo avanti male Lilli’

Durnte la puntata di Otto e mezzo dell’1 febbraio, Lilli Gruber domanda al suo ospite se, nonostante i protagonisti della crisi di governo in corso continuino a negarlo, la soluzione “stia praticamente solo in una divisione delle cosiddette poltrone” e quale potrebbe essere il programma del nuovo governo. “Andremo avanti male Lilli”, replica Andrea Scanzi che si dice “sconfortato e terrorizzato dallo scenario che abbiamo davanti”. Il giornalista del Fatto aggiunge comunque di non riuscire a sentirsi “stupito di fronte all’asserzione secondo cui dipenda quasi tutto dalle poltrone”. Lui, infatti, non ha mai creduto che questa crisi di governo sia esplosa per “problemi di contenuto o ideologici”.

Scanzi accusa Renzi: ‘Crisi aperta da lui per motivi di ripicca e di poltrona’

Per Scanzi è stata sempre una “crisi aperta da Matteo Renzi per motivi di personalismo e di antipatia nei confronti di Conte. Per motivi di ripicca - prosegue - e anche per motivi di poltrona”. Il giornalista giudica senza “nessun senso” questa crisi Politica, tanto che lui non riesce a “razionalizzare”.

Poi, punta nuovamente il dito contro il leader di Italia viva che “dice che Conte è un vulnus per la democrazia, poi va in Arabia Saudita e gli dice al sultano ‘con te possiamo avere un nuovo Rinascimento’, e sappiamo che sultano sia quello lì”, chiosa sarcasticamente. Lo scenario politico che si prospetta ora in Italia, spiega ancora Andrea Scanzi, “sarà sulla base di due aspetti: la ripicca e la poltrona”.

Dove per ripicca si intende che “Renzi alzerà ogni giorno sistematicamente la posta”, chiedendo ad esempio la “testa” del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Oppure invocando nuovamente il Mes e il dialogo con il centrodestra per mezzo di una commissione bicamerale.

‘Renzi leader di un partito senza elettori’

La questione più importante, però, sarà quella delle “poltrone”. Il giornalista critica Renzi il quale va ripetendo continuamente che delle poltrone “non gliene frega niente”, salvo poi far dimettere Bonetti e Bellanova. La realtà però è un po’ diversa, attacca Scanzi. “Un uomo che ha più senatori che elettori, che ha creato la crisi, sta dando le carte e sta addirittura dettando le condizioni”, affonda il colpo Scanzi accusando Renzi di volere addirittura tre o quattro ministeri per i suoi, nonostante sia il leader di un partito “senza elettori”.

Insomma, conclude Scanzi, “è arrivato al punto di chiedere il ministro dell’Economia. Ma si può essere seri di fronte a uno come Renzi che con il 2% chiede quel ministero? Su quali basi? A quale titolo?”.