Varianti e Coronavirus. Un tema spinoso su cui ha provato a fare chiarezza il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri. L'esponente del governo Conte 2, in attesa di capire se sarà confermato con il governo presieduto da Mario Draghi, ha messo in evidenza come al momento possibili anomalie epidemiologiche determinate da nuove varianti sconosciute devono essere affrontate con le "chiusure". "Almeno - ha spiegato - all’inizio, per congelare la situazione e studiarla meglio".
Varianti coronavirus, come andrebbero affrontate secondo Sileri
Stando a quelle che sono le indicazioni che provengono dalla scienza, ad oggi, la variante che si conosce meglio è quella inglese.
Tuttavia, secondo Pierpaolo Sileri tra le cose da fare, in questa case, c'è quella di andare a ricercare quelle che possono essere le varianti che si diffondono sul territorio attraverso un lavoro preciso di indagine. Ed è lui stesso ad indicare il metodo da mettere in atto. “Procedere - ha detto - con quella rete di laboratori che consentano di analizzare quello che è il genoma del virus, alla ricerca delle varianti. Dopo che è stato fatto bisognerà lavorare su queste varianti".
"Non basta - ha proseguito - solamente indentificarle, bisognerà vedere se sulle varianti il vaccino funziona o non funziona. E se su quel vaccino bisognerà fare qualche modifica per renderlo utile contro una determinante variante”
Inevitabile che queste operazione abbiano dei margini temporali.
“Sicuramente serve del tempo, la prima cosa - ha dichiarato - è chiudere. Laddove c’è una variante, laddove dove c’è qualcosa di anomalo intanto chiudi con quel meccanismo di stop and go. Studi, raffreddi la situazione, proteggi la popolazione, poi eventualmente riparti se vedi che la situazione è gestibile. Altrimenti rimani chiuso per più tempo”.
Variante inglese coronavirus, il punto di vista Sileri
“In questo momento - ha aggiunto -- il vaccino è efficace con la variante inglese". Il problema potrebbe riguardare una più elevata contagiosità "Se - ha evidenziato Sileri - una persona infetta ne infetta quattro, cinque o sei, magari tra quelle persone più fragili, è più facile morire".
Non si ha ancora certezza rispetto a quella che potrebbe essere la "cattiveria" della variante nell'impatto con la popolazione. "Ammettendo - ha aggiunto Sileri - che sia similare a quella già circolante, infettando più persone, le manda in ospedale ed i sistemi vanno sotto pressione”.
L'arma più efficace per contrastare il fenomeno è sempre lo stesso. "Il vaccino - ha aggiunto Sileri - è l'arma più importante anche per ridurre il numero di varianti".