Con un tweet Vittorio Feltri ha inteso manifestare il suo punto di vista rispetto alla possibilità che non possa esserci una riconferma del vice ministro per la Salute Pierpaolo Sileri. Un'eventualità che potrebbe configurarsi qualora il governo Draghi non dovesse nuovamente affidarsi al chirurgo che, spesso, durante le fasi dell'emergenza coronavirus si è esposto in prima persona partecipando a più talk show.

Governo, il tweet di Feltri su Sileri

"Vogliono - ha scritto Vittorio Feltri - cacciare Sileri che è in gamba e trattenere Arcuri che è un disastro".

Alle parole di approvazione verso il vice ministro, seguono quelle meno magnanime nei confronti del commissario per l'emergenza coronavirus. "Se succede questa schifezza - ha incalzato Vittorio Feltri - Draghi parte col piede sbagliato e si taglierà da solo i gingilli". Espressione forte tesa ad enfatizzare l'ipotesi che il nuovo premier possa arrivare a decisioni che vadano in una direzione diversa rispetto alle opinioni espresse dal giornalista.

Sileri dice di non avere ancora sentito Draghi

A parlare del suo futuro qualche ora prima era stato lo stesso Pierpaolo Sileri in delle dichiarazioni rese all'Adnkronos.

"Non so - ha rivelato - cosa accadrà, per saperlo dobbiamo attendere una decina di giorni. Almeno di solito è così. Draghi non l'ho mai sentito". Al momento è noto, invece, come ci sia stata la conferma per il ministro della Sanità con Roberto Speranza. Figura con cui il suo vice nel governo ha ammesso di avere un confronto quotidiano.

Secondo Sileri, in particolare, la conferma del numero uno del dicastero è equivalsa a quello che può essere un riconoscimento del fatto che si sia "lavorato al meglio".

Ministero della Sanità: saranno ancora mesi caldi

Sono stati, sono e saranno mesi caldi quelli che attendono il ministero della Sanità. Nelle ultime ore è arrivata una dichiarazione all'Ansa da parte di Walter Ricciardi.

Il consigliere del ministro Speranza ha inteso esprimere le necessità che ci sia un "lockdown totale in tutta Italia immediato". Un'esigenza che, a suo avviso, nasce dal fatto che "la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è stata inefficace e ci condanna alla instabilità". "Ne parlerò - ha evidenziato - col ministro Speranza questa settimana".

Quello delle chiusure è un fronte su cui presto potrebbe essere necessario valutare l'incidenza di altri fattori. Uno è quello politico, tenuto conto che ora al timone c'è un nuovo governo, retto da una maggioranza diversa, dove non mancano le forze che potrebbero spingere per qualche allentamento con le condizioni di sicurezza necessarie.