Fa discutere la proposta di Walter Ricciardi di imporre un nuovo lockdown generalizzato contro il coronavirus. Nella mattinata di domenica 14 febbraio, il consulente dell’appena riconfermato ministro della Salute Roberto Speranza lancia il suo appello pro lockdown attirando su di sé una bufera Politica. “Non se ne può più”, commenta il leader della Lega Matteo Salvini. “Draghi lo cacci”, dice invece Vittorio Sgarbi. “Lockdown generale? Misura barbara”, Matteo Bassetti stronca invece così la proposta del collega. Ma Ricciardi tiene il punto e la sera stessa, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, ribadisce la sua convinzione, puntando anche il dito contro il premier uscente Giuseppe Conte.
Walter Ricciardi critica l’operato del governo Conte
Durante Che tempo che fa, Walter Ricciardi ribadisce dunque la necessità di attuare misure più incisive contro il Coronavirus, la cui diffusione viene favorita dalle varianti del virus come quella inglese. A questo proposito, il consulente di Speranza chiama in causa il premier uscente Giuseppe Conte e alcuni non meglio precisati ministri del suo governo. “In questa fase da settembre a gennaio non siamo riusciti ad essere pienamente impattanti sulle decisioni del Governo - accusa Ricciardi - soprattutto perché il Presidente del Consiglio precedente ed alcuni ministri non erano del parere di attuare misure cosi forti”.
"Per me è necessario, ma non solo per me, fare un cambio di rotta, di strategia che non è quella della convivenza con il virus, ma un cambiamento di rotta che prevede una strategia no covid."@WRicciardi a #CTCF pic.twitter.com/FYfB8JhPtX
— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa) February 14, 2021
Ricciardi: ‘Necessario fare un cambio di rotta’
Parlando con Fazio di ciò che secondo lui si dovrà fare nei prossimi giorni, Ricciardi dichiara che “per me, ma non solo per me, perché di fatto questo deriva da un lavoro che in settimana abbiamo fatto con numerosi consiglieri scientifici dei principali governi del mondo con cui ci riuniamo ogni 15 giorni, è necessario fare un cambio di rotta con una strategia, che non è quella della convivenza con il virus che produce 300.000 casi e 6.000 morti al mese.
Ma - prosegue - un cambiamento di rotta che preveda una strategia no Covid, imperniata su tre pilastri”.
I tre ‘pilastri’ della nuova strategia no Covid
“Il primo è un lockdown limitato nel tempo, però intensivo, per riportare l’incidenza, cioè il numero di nuovi casi sotto i 50 per 100.000, che è il limite massimo per cui si può fare la seconda cosa che è testare e tracciare e non farsi sfuggire più il virus - questa la proposta di Ricciardi - il terzo pilastro di questa strategia no Covid è la vaccinazione di massa a tutto spiano che naturalmente in questo momento non può partire a pieno regime perché non ci sono i vaccini.
Ma ad aprile i vaccini li avremo, ne avremo tantissimi. Per cui soltanto con queste attività tutte insieme noi potremo tornare alla normalità come alcuni Paesi hanno fatto. Soprattutto distanti da noi, cioè Taiwan, Cina, Singapore, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. Anche gli Usa da gennaio hanno abbracciato questa strada, come in Europa mi risulta Germania e Danimarca”, conclude il medico.