Joseph Biden Jr. si è insediato il 20 gennaio 2021, dopo essere stato eletto come 46esimo presidente degli Stati Uniti d'America. Il 30 aprile saranno i primi 100 giorni del mandato per il presidente Democratico. Un primo resoconto delle misure assunte in queste settimane. Cosa è stato fatto e cosa è in procinto di fare. Dall'organizzazione della campagna vaccinale all'American Rescue Plan, dai soldi per l'istruzione all'attività in Politica estera.
L'organizzazione della campagna vaccinale
Il primo punto del suo programma è il piano vaccinale contro il coronavirus.
Biden nei suoi primi 100 giorni da presidente è riuscito a vaccinare poco più di 200 milioni di americani. Un dato che porta il piano vaccinale degli Stati Uniti ad essere un modello in tutto il mondo. Le inoculazioni stanno procedendo con grande ritmo in questi mesi e adesso oltre la metà degli adulti statunitensi ha ricevuto almeno una dose. C'è da dire che i contratti con le case farmaceutiche erano stati firmati dal predecessore Repubblicano Donald J. Trump: il lavoro di Biden è stato quello di saper organizzare la macchina della distribuzione.
L'American Rescue Plan
Il secondo punto da analizzare è l'American Rescue Plan. Una legge, firmata l'11 marzo, che stanzia 1.900 miliardi di dollari per aiutare gli americani a superare le conseguenze legate alla pandemia da coronavirus.
Si tratta di una quantità di denaro che supera quella che fu stanziata da Barack Obama per superare la crisi finanziaria del 2008. Il nocciolo della legge prevede di aiutare le persone con difficoltà economica: chi è disoccupato, chi non ha un'assicurazione sanitaria, chi non riesce a fare la spesa o a pagare l'affitto. Da segnalare anche le riforme nel mondo dell'istruzione.
Un totale di 470 miliardi, in particolare per favorire l'apprendimento scolastico per le fasce meno abbienti.
La politica estera
Joe Biden è stato molto attivo in politica estera nei suoi primi 100 giorni del mandato. Una delle decisioni più importanti è stata quella di rientrare nell'accordo sul clima di Parigi con gli altri Paesi del mondo: Trump aveva lasciato l'accordo nel 2017.
Biden ha anche fatto rientrare gli Stati Uniti nella Organizzazione mondiale della sanità, da cui Trump era voluto uscire. Dopodiché, in questi mesi è in trattativa con l'Iran per resuscitare l'accordo sul nucleare, capolavoro della diplomazia di Obama anche questo fatto saltare da Trump. Ma la decisione in assoluto più importante di queste settimane è l'annuncio, fatto il 13 aprile, del completo ritiro delle truppe americane dal suolo dell'Afghanistan, senza condizioni. Biden ha dichiarato che dal primo di maggio fino all'11 settembre 2021, tutti i soldati Usa saranno ritirati dopo 20 anni. La data dell'11 settembre è simbolica e sarà il giorno del ventesimo anniversario dell'attacco alle Torri Gemelle.
Sotto il punto di vista dell'immigrazione, invece, c'è stato un forte aumento degli arrivi attraverso il confine che separa il Texas dal Messico. Il 2 febbraio sono stati firmati tre ordini esecutivi per facilitare il ricongiungimento dei bambini separati dalle famiglie al confine con il Messico.
L'indice di gradimento
Infine, è importante dare uno sguardo ai numeri del gradimento dell'attuale presidente americano. Stando ai sondaggi, Biden ha un gradimento del 54% degli americani. Un dato superiore rispetto allo stesso periodo del predecessore Donald Trump. Poco più di un americano su due è ancora convinto che Biden sia l'uomo giusto per uscire dalla crisi del coronavirus e affrontare tutte le riforme di cui gli Stati Uniti necessitano.
Ma lo scoglio maggiore nell'approvazione delle riforme sarà spesso per Biden il Senato, dove Democratici e Repubblicani hanno gli stessi numeri (50 senatori ciascuno), e dove si prevede servirà l'intervento della vice presidente Kamala Harris per avanzare i provvedimenti di Biden.